In migliaia hanno voluto essere presenti per l’ultimo saluto al grande campione Gigi Riva e un lungo applauso ha accolto l’uscita del feretro da Bonaria. Visibile la tristezza nei volti di tutti. Era chiamato “Rombo di Tuono”, il soprannome che Gianni Brera gli aveva dato sul Guerin Sportivo, per essersi reso protagonista di una doppietta durante la sfida di San Siro tra l’Inter e i sardi, il 25 ottobre 1970, subito dopo lo scudetto vinto con il Cagliari. Da allora, quello divenne il suo secondo nome. Lo scudetto del 1970 fu il primo e, ancora oggi, unico della squadra sarda. Aveva scelto il popolo sardo, la gente che aveva sempre amato e da cui era considerato un “sardo doc”, pur essendo nato a Leggiuno, in provincia di Varese, il 7 novembre 1944. Aveva rifiutato tante offerte importanti per restare in Sardegna che era ormai diventata la sua casa. Gigi Riva, l’attaccante italiano più forte del dopoguerra, è morto alle 19.10 del 22 gennaio 2024, all’ospedale Brotzu di Cagliari. Il giorno dopo, presso il ristorante “Stella Marina”, il preferito di Gigi, dove per trent’anni aveva consumato i pasti, sul suo tavolo all’angolo è stato messo un mazzo di cinque rose rosse. “Sono molte le immagini di questi giorni che celebrano la bellezza e la potenza di Riva, la sua esultanza con le lunghe braccia al cielo. Corri di nuovo e tieni ancora alte le tue braccia al cielo, corri e guarda in alto, in cielo con i tuoi genitori e la tua amata sorella”- È iniziata così l’omelia dell’Arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, ai funerali del campione che verrà sepolto nel cimitero di Bonaria dove, in futuro, nascerà un monumento dedicato al Mito. Addio alla leggenda, all’ uomo e allo sportivo che è entrato nella storia del calcio. Addio Gigi, grandissimo campione! Anna Consales