IL SEGNALIBRO-FELTRINELLI: IERI APPUNTAMENTO CON FRANCO LA TORRE, IL FIGLIO DI PIO

Quarto appuntamento della rassegna letteraria : ” Il Segnalibro- punto di lettura” , inverno 2016, organizzato dalla Feltrinelli. Un appuntamento speciale con Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, l’ uomo che conosceva e contrastata la mafia. Salvatore Vetrugno, apre i lavori, salutando i presenti, i vari sponsor, fra cui BrindisiTime e, soprattutto, la Scuola di Formazione Antonio Caponnetto che, da tanti anni, continua su questa strada e che ha reso possibile questo evento. Presenta l’ autore che sarà in compagnia di Raffaella Argentieri, presidente Fondazione Di Giulio, e l’ avv. Roberto Fusco. La sig. Argentieri, chiede il perché del titolo del libro: ” Sulle ginocchia” . Franco La Torre viene accolto da un forte applauso, ma, pacatamente, fa notare che, in genere, gli applausi si fanno dopo, per evidenziare l’ apprezzamento a qualcosa. A proposito del titolo, dice che tutti noi, probabilmente, siamo stati sulle gambe di nostro padre. Lui, c’ è stato tante volte e ci ha tenuto sua figlia. In quei momenti speciali, se ci sono le condizioni affettive, si realizza una forte empatia fra padre e figlio. Momenti intimi, in cui si scherza, si ride. Nel titolo, l’ autore ha cercato di riassumere il vero senso di questo libro. Non è una biografia, non sarebbe stato possibile scriverla. Perché lui ha incominciato a capire che suo padre, oltre a essere suo padre, aveva una sua vita, era Pio La Torre, soltanto verso i 10 anni. Quindi sarebbe stata una biografia fatta di copia- incolla di notizie scritte da altri. Non è un saggio politico, ritenendo di non avere i titoli per scriverlo. Tanti avevano già scritto dell’ impegno politico di suo padre, nella CGIL e nel partito comunista. Da anni, voleva scrivere qualcosa su suo padre e non riusciva a venirne a capo. Ad un certo punto, ha capito che, il modo migliore, sarebbe stato raccontare come era cresciuto, la sua infanzia, il rapporto fra di loro, non ignorando, comunque, ciò che accadeva attorno alla sua famiglia. Suo padre era un uomo che aveva una rilevanza politica particolare. Alla domanda se si ritiene uno storico, un ambientalista o un rivoluzionario, La Torre risponde con molte argomentazioni valide. Per quanto riguarda la storia, ama leggerla per capire le esperienze del genere umano. Oltretutto, ha una laurea in storia moderna. È ambientalista da almeno trenta anni, da quando ha scoperto il valore della coscienza di vivere in un mondo limitato, dal suo punto di vista. Continua, affermando che siamo tutti ” vittime di una tradizione illuminista che ci ha dato tanto, ma che ha messo al centro l’ uomo” . È rivoluzionario nella tradizione di chi ama migliorare le proprie convinzioni, di chi non accetta lo status quo, anche se, vere rivoluzioni, non ne ha mai fatto. Viene ricordato all’ autore, un famoso articolo scritto dal padre, quando aveva solo diciotto anni, sull’ importanza della scuola e dello studio. Franco La Torre, premette che, secondo lui, la storia che ha cercato di raccontare, è bellissima, nonostante il tragico epilogo di quel 30 aprile di 34 anni fa, quando la mafia decise di uccidere Pio La Torre. È una storia esaltante perché racconta una vita, quella del padre, che ci dimostra che se il destino che ci è stato assegnato, non ci piace, e se ci sono le opportune condizioni, si può cambiare. La storia di suo padre gli ha fatto capire che ciò che sembra impossibile, può diventare possibile. Pio La Torre, aveva intuito che la Scuola poteva essere ” l’ ascensore sociale” , e decide di iscriversi all’ università. L’ avv. Fusco fa alcune interessanti riflessioni sul libro, che parte dal profilo interiore, intimo del rapporto padre- figlio. Ma, è soltanto un approccio narrativo differente, perché, in effetti, parla molto dell’ importante storia politica del padre. Viene ricordata la legge ” Rognoni- La Torre” , che ha istituito il reato di associazione mafiosa e introdotto il sequestro e la confisca dei beni mafiosi. Una rivoluzione pagata, purtroppo, con la vita. Salvatore Vetrugno, nel salutare i presenti, esprime la soddisfazione di aver potuto ospitare un evento così speciale, di aver parlato di un uomo importante come Pio La Torre, una vita contro la mafia. Prossimo appuntamento, domenica. Anna Consales

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