‘IL PIANISTA DI YARMOUK’ DOMANI SUPER OSPITE DI IDEA RADIO

Esclusiva intervista a AEHAM AHMAD, in onda su IDEA RADIO Venerdì 27 gennaio – Giornata della Memoria – durante la trasmissione ‘IL TERRITORIO IN DIRETTA’ condotto da Antonio Ligorio e Florinda Ciracì a partire dalle ore 9:00.

Aeham Ahmad è entrato nella leggenda come “il pianista di Yarmouk” dal nome del campo profughi alle porte di Damasco nel quale sono confinati migliaia bambini, donne e uomini in fuga dalla guerra. Le immagini che lo ritraggono al pianoforte tra le macerie nel suo quartiere alle porte di Damasco, hanno commosso il mondo intero.
E’ stato il giorno in cui l’Isis gli ha bruciato il pianoforte che Aeham ha deciso di fuggire e venire in Europa. La musica Aeham l’ha nel cuore, da sempre; lavorava nel negozio di strumenti musicali di suo padre, violinista non vedente. Aeham (classe 1989) a un certo punto decide di portare il pianoforte in strada, con un carretto, e cantare per la gente stremata dall’assedio delle truppe di Assad, dai jihaidisti, dai bombardamenti e dalla fame. Ma a quello stesso pianoforte, usato tra le rovine di una guerra infinita, un giorno i miliziani dell’Isis decidono di dare fuoco. È il compleanno di Aeham, che in quel preciso momento decide di fuggire e venire in Europa. Sino a Berlino ci sono migliaia di chilometri da percorrere, molti dei quali a piedi, su bagnarole di fortuna e autobus devastati. Unico bagaglio, uno zaino. Con il quale Aeham arriva in Germania, il Paese dove trova ospitalità. Il rifugio è un vecchio motel abbandonato, dove però c’è un pianoforte. Così Aeham ricomincia a fare ciò che faceva a Yarmuk: suona e canta per i bambini sballottati dall’esilio, riprende a fare concerti e riceve un premio per il suo impegno a favore dei diritti umani. Realizza anche un disco, in uscita a breve. E poi gli incontri, con la cancelliera Angela Merkel e la grande pianista Martha Argerich, prima di conquistare il premio Beethoven. Quanto basta perché la stampa internazionale inizi ad occuparsi di lui.

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