Le dichiarazioni dell’on. Mauro D’Attis sul nucleare a Brindisi sono l’ennesimo esempio di una politica fatta di annunci vuoti e irrealizzabili. Prima di proporre un impianto nucleare, che richiederebbe decenni per essere realizzato, visto lo stato embrionale della tecnologia della fusione con il progetto ‘Tokamak’ di cui Enea e Cetma sono partner, e che dovrebbe superare un referendum che già nel passato ha visto il netto rifiuto dei cittadini italiani, il centrodestra dovrebbe occuparsi delle emergenze e delle opportunità già presenti sul territorio.
Nel solco del Green Deal europeo, degli impegni internazionali assunti alla COP28 e in considerazione della terribile crisi industriale che sta investendo il nostro tessuto economico è necessario accelerare il processo di decarbonizzazione del sistema energetico attraverso normative e massicci investimenti a sostegno dell’efficienza energetica, del potenziamento delle reti e delle fonti rinnovabili.
Mentre il governo di cui D’Attis fa parte non offre soluzioni concrete e immediate, Brindisi ha necessità di uscire velocemente dal pantano e rischia di perdere importanti investimenti, come quello di Senec Italia, che aveva pianificato di avviare entro il 2025 uno stabilimento per la produzione di celle e moduli fotovoltaici da 1 GW di capacità. Un progetto da 200 milioni di euro e 300 posti di lavoro, bloccato a causa di un quadro normativo instabile e della mancanza di visione strategica del governo.
Il Partito Democratico di Brindisi ribadisce che il futuro energetico della città deve passare attraverso una strategia concreta e sostenibile, capace di attrarre investimenti, creare posti di lavoro e rispettare il territorio. Non possiamo permettere che boutade propagandistiche nascondano l’assenza di un vero piano per il rilancio del nostro sistema economico e industriale.
Partito Democratico Brindisi