Il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, per una sera, si è trasformato nella famosa discoteca newyorkese “2001 ODYSSEY”. Tanto l’entusiasmo fra il pubblico che ha affollato il teatro che, per l’occasione, era “sold out”. È stato bellissimo vedere i meno giovani che vivevano questo “revival” di emozioni e i più giovani che apparivano curiosi, attenti e desiderosi di capire .,.. E, poi, è apparso lui, il nostro Tony Manero, l’attore Francesco Italiani, che ha subito conquistato tutti con il suo mitico ciuffo che, ben 40 anni fa, era stato esibito da un giovane John Travolta, facendo innamorare migliaia di ragazze in tutto il mondo. Le canzoni dei Bee Gees, cantate dal vivo, hanno fatto sognare tutti. Il regista dello spettacolo, ha voluto dare una veste leggera alla rappresentazione, anche se non sono mancati i momenti di riflessione. Tony Manero ha segnato un’epoca, un modello di evasione, di rivalsa dei giovani. La musica, il ballo, come evasione, quasi una fuga, dalle frustrazioni della vita quotidiana. Bellissime le scene, con le immagini della mitica New York, che hanno fatto da sfondo a tutta la performance. Il Ponte di Brooklyn nella sua maestosità e tanti angoli bellissimi della “Grande Mela”. Per non parlare degli outfit degli attori, rigorosamente attinenti alla moda dell’anno di uscita del famoso film “Saturday Night Fever”, con i pantaloni a zampa di elefante, le camicie con i colli a punta e la mitica giacca bianca di Tony. Ancora una volta, il genere del musical conferma di essere fra i preferiti dal pubblico, perché, probabilmente, si sente il bisogno di leggerezza, di evasione. Al termine dello spettacolo, Tony e gli altri interpreti, hanno invitato il pubblico ad alzarsi in piedi per cantare e ballare tutti insieme. Ed ecco la discoteca nel teatro! Un successo strepitoso, una serata che Brindisi non dimenticherà facilmente. Un successo che fa riflettere, una condivisione emotiva totale, considerando che viviamo in un’epoca del “mordi e fuggi”, delle notizie veloci, degli approfondimenti approssimativi. Eppure, un film “vecchio” riesce ad incantare, ancora, dopo 40 anni! Il nostro contenitore culturale ha proposto una “full immersion” nel mito, un’esperienza imperdibile. Anna Consales