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Oggi i giovani leggono poco, anzi, non leggono affatto. I social riempiono completamente tutti i tipi di comunicazione. I social imperano sovrani, ma leggere è essenziale, irrinunciabile. Non ci può essere alcun tipo di cultura senza un minimo di interesse per la lettura. È essenziale il compito della scuola perché i docenti dovrebbero sempre cercare di motivare i ragazzi, in tutti i modi. Si può partire dalla lettura dei giornali, scegliendo, però, articoli “appetibili”, motivanti. Sicuramente, i ragazzi responsabili del deprecabile comportamento durante la partita della Lazio, non sanno nemmeno chi è Anna Frank e non si sono preoccupati di capire quello che stavano facendo. Il presidente della Lazio, Lotito, durante la trasmissione Matrix, è apparso costernato e pronto a fare qualcosa. Bella la proposta di mandare un gruppo di alunni, ogni anno, in quei luoghi del terrore. Il suo rammarico appariva sincero, ma, poi, ulteriori polemiche relative alla sua frase, detta prima della consegna della corona. Lui nega, ma sembrano esserci prove schiaccianti.
Anche domenica scorsa, durante la lettura di un piccolo brano del libro, prima dell’inizio delle varie partite, non è andata come si sperava. Fischi, contestazioni, completo disinteresse. Ma, fermiamoci un attimo a riflettere. Il “Diario di Anna Frank” non è un libro qualsiasi, è il libro che ha rivelato al mondo ciò che stava avvenendo, visto dagli occhi ingenui di una dolce ragazza. Anna, nonostante la situazione terribile che la circondava, ha cercato di “vivere nonostante tutto”. Ha cercato di mantenere una certa normalità, mentre il mondo intorno a lei era impazzito. Il suo voler vivere ad ogni costo, il suo innamorarsi del figlio delle persone che condividevano la piccola casa, ricavata dietro porte segrete, tutto lascia capire come l’attaccamento alla vita, la prepotenza con cui Anna si è ostinata a vivere, sono pazzeschi. I cori antisemiti nei campi di calcio non si possono e non si devono tollerare. Gli adulti si facciano un profondo esame di coscienza per capire dove è l’errore. I ragazzi di oggi crescono sentendosi onnipotenti, forti del potere della rete, forti dell’appartenenza al “gruppo”. Purtroppo, sono numerosi i casi di cyberbullismo, stalking e tanto altro. E, poi, si arriva all’assurdo, a riprodurre Anna Frank con la maglietta della Roma. Nessuna parola può minimamente rendere l’idea della gravità di ciò che è stato fatto. Corriamo ai ripari, facciamo sentire la nostra presenza ai giovani. Cerchiamo di mandare messaggi di amore e non releghiamo alla tv e ai social quello che dovrebbe essere il nostro compito. Tutto sta degenerando e, come più volte affermato, la cultura può aiutare. Cerchiamo di incuriosire i giovani, invitandoli a non dimenticare il passato e, soprattutto, promuoviamo la lettura, sempre e comunque. Facciamo in modo che le menti non si addormentino nella rete. Intanto, si potrebbe mettere “Il diario di Anna Frank” fra i libri di testo, sin dalle scuole elementari. Senza cultura, non c’è futuro. Anna Consales