Questa mattina, lunedì 20 maggio, il Coordinamento Industria della UIL di Brindisi si è convocato presso la Sala Riunioni della Centrale Enel Federico II di Cerano. La scelta del luogo è fortemente significativa, sia nel metodo che nel merito.
La Centrale Enel rappresenta la principale vertenza occupazionale per l’industria brindisina, con il rischio concreto, a breve, della perdita di centinaia di posti di lavoro diretti e legati all’indotto. Allo stesso tempo l’impianto brindisino raffigura in modo oggettivo l’attuale fase storica di incertezza del Sistema Industriale di Brindisi. Chiuso in una morsa fra processi storici accelerati a tappe rafforzate da Istituzioni nazionali e sovranazionali e la totale mancanza di Piani Industriali adeguati da parte delle Proprietà; tra Transizioni Energetiche epocali messe in atto in una manciata di anni e l’assenza di visione politica, locale e nazionale. La Centrale Federico II è tutto questo: vertenza dai risvolti preoccupanti e mancanza di chiarezza e prospettiva per il futuro del sito e del sistema produttivo locale. Una pericolosa bomba economico-sociale che i Sindacati denunciano da tempo e che occorre disinnescare con ogni mezzo per non ritrovarsi con sole macerie.
Per queste ragioni il Coordinamento Industria della UIL di Brindisi – importante organismo del Sindacato composto da Uiltec, UilM, FenealUil e UilTrasporti nelle persone di Carlo Perrucci, Alfio Zaurito, Giovanni Alibrando e Mario Greco e presieduto dal Coordinatore provinciale UIL Brindisi Fabrizio Caliolo – ha voluto convocarsi «fisicamente» a Cerano dando il via ad un percorso di presenza, testimonianza, riflessione ed azione che interesserà nelle prossime settimane le principali realtà produttive industriali del territorio.
Al centro dell’incontro vi è stata l’urgente vertenza Enel-Cerano ma anche il punto su tutte le altre vertenze in corso ed in divenire del Sistema-Brindisi: Basell, EuroApi, Versalis, Edison e le rispettive Aziende dell’indotto nei trasporti e nelle manutenzioni. Si è ribadita l’assenza di riferimenti politico-istituzionali brindisini significativi con i quali poter dialogare in modo strutturato ed ai quali chiedere conto delle strategie e delle scelte future delle realtà produttive brindisine. Al contempo si è rinnovato l’impegno del Sindacato al dialogo con ogni rappresentante del territorio ad ogni livello, nella speranza che emergano figure che vogliano concretamente ascoltare le istanze dei lavoratori.
Si è guardato con apertura alle condizioni che potrebbero portare il porto di Brindisi, assieme a Taranto, a divenire sito di produzione di pale eoliche off shore, pur esprimendo perplessità sul numero di addetti che potranno essere coinvolti in pieno regime: ben meno degli attuali lavoratori impegnati negli attuali Stabilimenti in crisi.
Si è ribadita la necessità di una riflessione ampia per programmare il futuro di Brindisi, una riflessione capace di coinvolgere tutte le Istituzioni e gli attori sociali. L’oramai imminente evento storico del Summit G7 che sarà ospitato proprio nel Brindisino sia occasione per ritornare all’identità ed ai veri valori aggiunti di questo territorio: la sua vocazione produttiva e logistica, dall’agricoltura al manufatturiero all’industria. Occasioni di crescita e progresso che il Coordinamento Industria della UIL intende promuovere a partire dalla tutela di ogni singolo posto di lavoro.
Come già annunciato nella nostra iniziativa cittadina sull’Industria la UIL di Brindisi indirà a breve una manifestazione di piazza a partecipazione popolare per richiamare l’attenzione di tutto il territorio sulla crucialità del destino dell’Industria a Brindisi.
Altro impegno che porterà avanti fin da subito la UIL di Brindisi sarà riannodare nel concreto l’unità sindacale confederale nel nostro territorio a partire da una battaglia esiziale e decisiva come quella sull’Industria. Ne va del futuro di questa terra e dei suoi lavoratori.
per il Coordinamento Industria della UIL di Brindisi
Fabrizio Caliolo