IL CONSORZIO DI TUTELA DEI VINI D.O.C. BRINDISI E SQUINZANO E DUE PALME SI UNISCONO ALLA MOBILITAZIONE NAZIONALE DEGLI AGRICOLTORI A BRINDISI.
In una manifestazione di solidarietà e di impegno attivo per le cause che interessano il settore agricolo, il Consorzio tutela vini D.O.C. Brindisi e D.O.C. Squinzano e Cantine Due Palme annunciano ufficialmente la loro adesione alla Mobilitazione Nazionale indetta dal Movimento Spontaneo Agricoltori prevista per l’8 febbraio a Brindisi. La partecipazione di queste prestigiose identità territoriali sottolinea l’importanza e l’urgenza delle questioni sollevate dagli agricoltori in tutta Italia e in Europa.
Inoltre, si comunica che l’arrivo del corteo è previsto in Piazza Spalato a Brindisi, dove i partecipanti si raduneranno per dare visibilità alle loro richieste e per sollecitare un dialogo costruttivo con le autorità. Questa localizzazione geografica non solo simboleggia il cuore della protesta nella regione ma serve anche da punto di incontro per gli agricoltori, i produttori e tutti coloro che supportano le cause del settore agricolo.
L’enologo e Fondatore di Cantine Due Palme, Angelo Maci, Presidente del Consorzio di Tutela per i vini D.O.C. Brindisi e D.O.C. Squinzano, sarà presente alle proteste, evidenziando l’impegno dell’ente e della realtà cooperativa nel sostenere le esigenze e le richieste del settore.
Anche il vino, infatti, come altri prodotti agricoli sta attraversando un momento non facile. Le cause scatenanti di tali contingenze negative vanno ricercate in primis negli aumenti, a cui famiglie ed imprese a livello mondiale, sono state sottoposte nell’ultimo anno (energia, gas, carburante, materiali vari necessari al confezionamento, generi alimentari ecc.), conseguenza anche della guerra in atto tra Russia e Ucraina e che hanno indotto le famiglie ad acquistare solo i beni di prima necessità e di cui purtroppo il vino non fa parte. Ciò non fa altro che peggiorare ulteriormente un quadro già preoccupante. l’intero settore, in seguito all’aumento mondiale delle quotazioni dell’energia, ha subito una maggiorazione incontrollata dei costi delle principali materie prime impiegate nei processi di imbottigliamento del vino, quali il vetro, il sughero e il cartone, ai quali si aggiungono i costi della logistica.
Fattori incidentali che hanno generato eccessive giacenze, quasi 50 milioni di vino stoccato nelle cantine, creando un forte disequilibrio tra produzione e vendita, rendendo stagnante il mercato del vino e delle uve e destabilizzando di conseguenza tutto il settore vitivinicolo Nazionale ed Internazionale.
Per la Puglia va addirittura peggio poiché il mercato mondiale non richiede più vini rossi e strutturati che rappresentano l’80% della produzione di questa Regione.
Senza dimenticare i diversi tentativi europei di far finire il vino nella black list degli alimenti considerati cancerogeni per la salute. Tentativi in parte sventati, grazie soprattutto agli emendamenti presentanti dagli europarlamentari italiani e francesi con i quali si è riusciti a spostare il concetto di pericolosità dal semplice consumo all’abuso.
La mobilitazione si rende necessaria a fronte di una serie di sfide significative che gli agricoltori stanno affrontando in questo periodo: l’aumento dei costi del carburante, le rigide politiche ambientali del nuovo Green Deal europeo, percepite come penalizzanti per il settore agricolo, e la richiesta di maggiori aiuti e minori restrizioni, in particolare quelle legate alla transizione ecologica. La situazione è aggravata dalla Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea, che, sebbene fornisca sostegno finanziario, impone anche obblighi e limitazioni spesso contestati dagli agricoltori.
La PAC regola la maggior parte degli incentivi comunitari destinati al settore agricolo, stabilendo regole e limiti per il loro ottenimento. Tra gli obblighi imposti dalla PAC attuale vi è la necessità per gli agricoltori di mantenere il 4% dei loro terreni incolto, una misura introdotta con l’intento di promuovere la biodiversità nei campi. Tuttavia, questa specifica disposizione ha incontrato l’opposizione di numerosi agricoltori che vedono in essa un ulteriore vincolo alla loro produttività e un’interruzione non necessaria delle loro attività lavorative.
Queste proteste, che seguono il modello di quelle già avvenute in diverse parti dell’Europa, tra cui l’imponente dimostrazione di Bruxelles del 1° febbraio, mirano a richiamare l’attenzione su queste criticità e a sollecitare risposte concrete da parte delle autorità nazionali ed europee. Gli agricoltori, chiedono un riconoscimento più equo delle loro difficoltà e delle sfide economiche, oltre a politiche più sostenibili che tengano conto delle realtà del settore agricolo.
L’appello alla mobilitazione e il sostegno del Consorzio di tutela e Due Palme evidenziano la necessità di un dialogo costruttivo tra gli agricoltori, le autorità e le istituzioni europee, per trovare soluzioni bilanciate che promuovano la sostenibilità ambientale senza compromettere la vitalità e la sostenibilità economica del settore agricolo.