Negli ultimi giorni, la situazione presso Dema, in particolare negli stabilimenti di Somma Vesuviana e CAM a Paolisi, è diventata estremamente critica. Gli eventi verificatisi a Somma Vesuviana – due ore di stato di agitazione con sciopero, il blocco delle merci in uscita e la protesta di alcuni lavoratori che sono saliti sul tetto del capannone – rappresentano un chiaro segnale del profondo disagio e malessere vissuto dai lavoratori. A tal proposito, come Fismic Confsal di Brindisi, esprimiamo la nostra piena vicinanza e solidarietà ai lavoratori campani.
Anche i lavoratori di Brindisi (DCM – DAR – DEMA) vivono con grande preoccupazione il proprio futuro. La situazione di stallo è evidente, con il passaggio da DAR a ITALSISTEMI che non è ancora avvenuto nonostante siano trascorsi mesi. Questa incertezza rende ancora più complesso il reinserimento lavorativo dei dipendenti DCM, che si trovano inoltre in una situazione critica: nelle prossime settimane scadrà per molti la NASPI.
Sui lavoratori di Dema Brindisi pesa una spada di Damocle, analoga a quella dei colleghi campani: il quadro di incertezza è enorme e non si intravede alcuna prospettiva positiva, soprattutto considerando la scadenza della CIGS entro la fine dell’anno.
Sono pertanto urgenti incontri con il MIMIT e con la Regione Puglia per accelerare le procedure e trovare soluzioni efficaci che garantiscano il mantenimento dei livelli occupazionali.
“La nostra responsabilità ci impone di non esasperare ulteriormente gli animi – dichiara Davide Sciurti, segretario territoriale Fismic Confsal di Brindisi -, ma la situazione va affrontata con determinazione. Nei giorni scorsi abbiamo inoltrato nuove richieste di incontro alle società e alle istituzioni, confidando in un impegno condiviso da tutte le forze sindacali. Vogliamo lanciare l’ennesimo grido d’allarme alle istituzioni locali e nazionali affinché si trovino soluzioni adeguate per tutti i lavoratori del Gruppo Dema, siano essi campani o pugliesi.”
“La situazione attuale richiede interventi immediati e risolutivi. Non possiamo più tollerare l’incertezza che grava sui lavoratori del Gruppo Dema. È fondamentale che tutte le parti coinvolte – società, istituzioni e forze sindacali – si impegnino per garantire il diritto al lavoro e la dignità dei dipendenti. La nostra lotta è per il futuro di tutte le famiglie che dipendono da questo gruppo industriale.”, conclude Sciurti.