(m.c.) – Il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale Ugo Patroni Griffi dovrà necessariamente essere più attento quando affronterà i problemi legati al porto di Brindisi. In questa città le polpette avvelenate sono sempre dietro l’angolo e siamo certi che quella della “Green economy” nel porto di Brindisi era proprio una di quelle polpette. Della realizzazione di un terminal per il gas naturale liquido, nell’ottica della green economy, a dire il vero, se n’era già sentito parlare attraverso i rappresentanti della vecchia Autorità Portuale di Brindisi. Una proposta che nessuno ha mai preso sul serio proprio per la scarsa attendibilità dell’ente in questione e per le tante cose dette, progettate (e quindi pagate) e mai realizzate da quell’Ente. Ma se oggi la proposta la ufficializza Patroni Griffi in un consesso autorevole come quello del gruppo del PPE nel Comitato delle Regioni dell’Unione Europea (svoltosi stamane a Brindisi) allora bisogna fare attenzione.
A Brindisi è ancora viva la ferita determinata da una guerra decennale tra favorevoli e contrari ad un impianto di rigassificazione della British Gas e quindi non è igienico parlarne in maniera superficiale. Patroni Griffi, insomma, approfondisca bene l’argomento e poi ne parli nelle sedi opportune. Annunci come quello odierno fanno solo del male al porto ed alla città di Brindisi che per crescere hanno bisogno di un clima sereno e di una guida autorevole. Quest’ultima Brindisi spera di averla trovata proprio con Patroni Griffi. A patto che in futuro non si avventuri in queste fughe in avanti.
