Secondo appuntamento della stagione teatrale 2016/ 2017, del Nuovo Teatro Verdi, con Rocco Papaleo. L’ attore ha portato in scena: ” Buena Onda” , continuando, così, il suo viaggio attraverso il teatro canzone. Il suo obiettivo è di creare un teatro ” a portata di mano” . ” Originale” e ” strano” , è stato entrare in teatro e trovare Rocco Papaleo che salutava i presenti e si prestava serenamente ai tanti selfie che gli venivano richiesti. Tutta l’ atmosfera era veramente irreale. Hostess e steward vestiti alla marinara, il teatro trasformato, quasi, in una nave da crociera. Inizia lo spettacolo e viene detto ai presenti che non saranno soltanto il pubblico di un teatro, ma, anche e soprattutto, il pubblico di una rappresentazione che viene data durante una crociera. Il protagonista, Papaleo, è un cantante- compositore, un po’ depresso e demotivato. Dopo una carriera deludente, decide di tentare l’ esperienza delle crociere. Ed eccolo, esibirsi in canzonette facili, con una orchestrina. Anche le canzoni, però, evidenziano il suo stato d’ animo, la sua inadeguatezza, la sua negatività mentale. Tanta ironia nei dialoghi con il comandante della nave. Viene coinvolta una ragazza del pubblico che si presta, allegramente, al ruolo assegnatole al momento. Una bella ragazza che il comandante ” usa” , per spiegare le sue tecniche di seduzione, durante le crociere. Anche il cantante- Rocco, cerca di metterle in pratica, senza molto successo. Un teatro nuovo, semplice, alla portata di tutti, appunto. Un teatro che diverte, anche parlando e riflettendo sulle cose serie della vita. Non c’ è banalità nei vari dialoghi. Per tutta la durata della rappresentazione, i presenti si sono sentiti parte integrante dell’ evento. Spesso, il teatro è stato illuminato e gli interpreti si sono calati nella platea. Non solo Rocco Papaleo e gli altri interpreti si sono messi in gioco, ma, anche il pubblico. Ed è proprio questo l’ obiettivo dell’ attore che ha deciso questo ” viaggio” , perché, per lui, ” entrare a teatro è come lasciare la terra ferma” . Anna Consales
