Un confronto partecipato e costruttivo, con relatori esperti del settore enologico che, dopo aver elogiato le caratteristiche della bella terra di Puglia, hanno puntato l’attenzione sugli strumenti e le strategie che il territorio brindisino, ricco di terreni agricoli e di vitigni, dovrebbe mettere in campo per trasformare le potenzialità in opportunità. E’ assolutamente positivo, dunque, il bilancio tracciato a margine del convegno, moderato dal conduttore Antonio Stornaiolo, sul tema “Vino, sviluppo e sostenibilità. La via pugliese allo sviluppo. Brindisi, un progetto integrato”, iniziativa che si è svolta questa mattina nella Sala Università di Palazzo Granafei Nervegna e che di fatto ha inaugurato, dopo la masterclass di venerdì sera, la prima edizione di VINIBUS TERRAE, in programma a Brindisi, sul lungomare e nei principali contenitori culturali cittadini, fino al 6 giugno prossimo. Al confronto, frutto del perfetto connubio tra il Consorzio Discovery e l’Ais Puglia, sono intervenuti illustri relatori come il noto chef Gianfranco Vissani, il senatore Dario Stefàno componente della Commissione Agricoltura del Senato, Marco Sabellico, direttore della giuda Vini d’Italia del Gambero Rosso e Othmar Kiem, redattore vino per l’Italia di Falstaff.
“La Puglia è il serbatoio d’Italia– ha esordito Gianfranco Vissani– ma voi a Brindisi dovete protestare perché vi hanno tolto il porto, qui le persone arrivavano, era l’imbarco verso la Grecia e questo dava modo e maniera alla gente di lavorare con i suoi prodotti, con il suo vino. La Puglia è bella per le sue diversità e tutti possono produrre, invece, avete puntato l’attenzione solo su Lecce per il suo aspetto culturale e su Bari perché è il capoluogo di regione. E Brindisi? E’ rimasta schiacciata tra queste due città. Bisogna fare qualcosa per tornare alle origini e per non far perdere niente di questa città”
Il rappresentante del Gambero Rosso ha puntato invece l’attenzione sulle potenzialità di Discovery e sull’importanza di conferire al territorio un’immagine organica. “La città e il territorio hanno tanto da offrire– ha dichiarato Marco Sabellico – indubbiamente creare un consorzio di imprenditori di settori diversi che collaborano attivamente per raccontare al mondo i diversi aspetti di questa terra è una cosa molto positiva. Quindi, non la viticoltura che va da sola, la nautica che va da sola e il turismo che va da solo, ma tutti insieme per proporre un’immagine unitaria del territorio”
“Per i tedeschi l’Italia è un grande mito, molto conosciuta, ci vanno ben volentieri– ha osservato Othmar Kiem– ma la Puglia non lo è ancora come potrebbe esserlo. Ho mandato un breve questionario ai vari importatori tedeschi ed il risultato è che nel loro immaginario collettivo la Puglia è fatta dal Gargano e dai trulli, bisogna lavoraci sopra”
Ma il vino può considerarsi un pretesto per andare in Puglia? “Il vino non è un pretesto è valore, storia, cultura, elemento di identità dei territori– ha sottolineato il sen. Dario Stefàno– tanto più il vino riesce a raccontare quella storia, quella cultura e quell’identità, tanto più diventa elemento di attrattività. In Italia il vino è già strumento di attrazione turistica, oltre che territoriale, stiamo lavorando anche per creare un quadro normativo che agevoli l’attività di tanti operatori, ma che soprattutto restituisca la dignità che questo spicchio identitario ormai merita e che si è conquistato sul campo”.