Gioventù Nazionale e FDI in ricordo di Paolo Borsellino e della sua scorta

I militanti di Gioventù Nazionale Brindisi ed il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia, venerdì 19 luglio, si recheranno presso il Cag di Brindisi per rendere omaggio a Paolo Borsellino nel 32mo anniversario della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita – uccisi dalla mafia – anche gli agenti della scorta, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli ed Emanuela Loi.

Inutile dire quanto la figura di Paolo Borsellino sia emblematica per la Destra Italiana, tanto quanto per la lotta Antimafia.

Da studente di giurisprudenza all’Università di Palermo, fu dirigente provinciale e rappresentante studentesco del Fronte Universitario di Azione Nazionale, il movimento universitario del MSI. Neanche due anni prima, pochi giorni dopo l’assassinio mafioso del collega Rosario Livatino, proprio alla Festa Nazionale del Fronte della Gioventù (Siracusa, 27-30 settembre 1990),aveva affidato ai giovani italiani il proprio testamento ideale: 《Potrei anche morire da un momento all’altro, ma morirò sereno pensando che resteranno giovani come voi a difendere le idee in cui credono: ecco, in quel caso non sarò morto invano》.

La sua militanza, a volte opportunamente dimenticata da chi vorrebbe ridurlo ad innocuo santino, è una testimonianza schiacciante del contributo recato alla storia repubblicana da una destra, che ancora oggi alcuni vorrebbero demonizzare, presentandola come incompatibile con la democrazia e la legalità. Eppure il suo eroismo, non è parte solo della nostra storia, ma appartiene a tutti gli italiani, come quello del suo concittadino e collaboratore Giovanni Falcone: diverse le idee, stessa passione di giustizia, stessa lotta senza quartiere contro la mafia, stessa sorte.

Come Falcone, Borsellino fu assassinato vigliaccamente dalla mafia, ma su queste stragi si profila l’ombra del tradimento e del compromesso tra Stato e poteri oscuri che ha più volte macchiato la storia italiana contemporanea.

Questa è per noi una ragione in più per conservarne e celebrarne la memoria. In un periodo in cui la credibilità della stessa magistratura è gravemente compromessa dagli scandali e da astrusi provvedimenti giudiziari di stampo politico, la figura di Paolo Borsellino, costituisce un esempio illuminante per ogni cittadino, soprattutto per chi, come molti di noi, non era ancora nato al momento della sua morte.

Brindisi certamente nel corso della sua storia recente, come credo tutta la cittadinanza sappia, non è stata immune a fenomeni mafiosi all’interno del suo territorio, anche provinciale, che hanno mietuto vittime come i due giovani finanzieri: Antonio Sottile e Alberto De Falco; avere pertanto nella nostra città strutture al servizio della comunità, come il Centro di Aggregazione Giovanile, nato proprio in un bene confiscato alla mafia, significa certamente che la società civile ha prevalso sulla stessa e che per quest’ultima non c’è spazio, né mai ci sarà.

Coordinatore Cittadino Gn Brindisi

Giuseppe Blasi

Coordinatore Cittadino FdI

Cesare Mevoli

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