E’ stato necessario un pronunciamento dell’Autorità Nazionale anticorruzione per far capire agli amministratori dei Comuni di Brindisi e di San Vito dei Normanni che la nomina dei due sindaci e di un consigliere comunale non rientrano in ciò che prevede la legge in termini di incompatibilità e quindi bisogna correre ai ripari.
A questo punto, più di qualcuno ha palesato anche la possibilità che tutti gli atti sottoscritti dagli amministratori del Consorzio per la gestione dei servizi sociali di Brindisi e San Vito dei Normanni siano da annullare, compresa quella relativa al fabbisogno di personale e del conseguente piano di assunzioni.
All’epoca, invece, a Brindisi sindaco e segretario generale decisero di limitarsi a chiedere un parere all’Anac, mentre adesso si vorrebbe risolvere tutto limitandosi a modificare lo statuto dello stesso Consorzio. E tutto questo, su proposta dell’assessore ai servizi sociali e del dirigente al ramo, verrebbe suggellato in una delibera di consiglio comunale.
Insomma, si è scelta la strada più rischiosa. Ma ciò che risulta più preoccupante è che stiamo parlando di un consorzio dalle cui scelte dipende la sorte di persone fragili che non possono fare a meno delle forme di assistenza garantite dagli enti pubblici.
Ma proprio gli amministratori del Consorzio hanno deciso di non farsi mancare nulla. Tutte le organizzazioni sindacali, in un documento unitario, hanno chiesto un incontro urgente al Presidente di questo organismo per denunciare comportamenti strafottenti ed offensivi nei confronti delle organizzazioni dei lavoratori che non vengono tenute in alcuna considerazione quando si devono assumere decisioni importanti, a partire proprio da quella del piano legato al fabbisogno occupazionale.
Insomma, tante nubi si addensano sui servizi sociali, a partire proprio da quelli del capoluogo dove gli aventi diritto all’erogazione di prestazioni assistenziali sono davvero tanti.