Sono tante le difficoltà causate clima gelido e dalla neve di questi giorni a Brindisi, una di queste non meno importanti di altre, riguarda i cani e i gatti randagi che stanno trovando la morte in queste ore a causa del freddo. Un dramma di cui l’amministrazione comunale non è priva di responsabilità, non già perché dovrebbe scendere in strada e dare rifugio ai randagi, ma perché è tra i compiti dei Comuni quello di dare “Attuazione di piani di controllo delle nascite di cani e di gatti” in ottemperanza alla più ampia Legge 14 agosto 1991 n° 281 “Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo”.
Se poi si vuole scendere più ancora nello specifico si ricorda che la Regione Puglia ha recepito, e fatta propria con alcune specificità riferite alle condizioni del territorio, la legge del 14 agosto 1991, n. 28, fino ad arrivare negli anni e con diversi aggiustamenti (dalla legge regionale N.12 del 3 aprile 1995 alla legge regionale N. 26 del 9 Agosto 2006), a stabilire che “I Servizi veterinari delle AUSL, servendosi di strutture proprie o regolarmente accreditate, effettuano interventi chirurgici di sterilizzazione, individuati nella ovarioistectomia per le femmine e nella orchiectomia per i maschi, sugli animali randagi presenti nel territorio. Le autorità sanitarie locali possono disporre la reimmissione sul territorio di provenienza degli animali sottoposti a preventivo intervento di sterilizzazione. Il Comune provvede a effettuare una polizza per eventuali danni”.
Ebbene negli anni scorsi si è dato inizio percorso di programma a medio termine di sterilizzazione, partendo dal controllo delle nascite dei cani privati alla sensibilizzazione pubblica, per finire con l’ipotesi di istituire il cane di quartiere, cosa prevista dalla legge appunto. Nel 2010 una apposita delibera approvava una convenzione con l’Asl per l’esecuzione di un piano triennale (2010-2012) di interventi di sterilizzazione e microcippatura delle cagne di proprietà di cittadini residenti a Brindisi. Venne attuata nel 2011 e costò 13 mila euro. Nel 2014 una nuova “Campagna di sterilizzazione e microchippatura gratuita di cani patronali”: il Comune stipulò una convenzione con l’Ordine dei medici veterinari locali che dava la possibilità di sterilizzare 220 cani di proprietà per una spesa di 22mila euro. Dopo di allora più nulla in materia di prevenzione al randagismo.
E ora che sarebbe bene riaprire l’argomento il Comune di Brindisi non si trova più neanche con un assessorato al ramo: come dire “in questa città non c’è neanche trippa per gatti”. Anche se nel caso di specie sarebbe meglio dire per cani, perché sulla questione micetti randagi ci sono state negli anni più attenzioni, vedi l’istituzione di colonie feline dove sono previsti censimento di esemplari e le loro sterilizzazioni.
Per fortuna, una nota positiva in questi giorni di gelo, però, va sottolineato è il Canile Comunale che retto bene alle intemperie ( http://www.brindisitime.it/a-brindisi-il-canile-ha-retto-bene-nessun-disagio-per-i-cani-a-causa-del-maltempo/ ) a differenza di altri in provincia, non in ultimo il caso del canile di Mesagne dove è morto un cane per il freddo e dove i volontari “Gli amici di Snoopy” hanno, secondo quanto denunciato al sindaco, trovato una situazione scandalosa.
Carmen Vesco