G7, Parrella, Nuovo Sindacato Carabinieri: «Militari delle scorte confinati in topaia galleggiante anziché vicini alle personalità da proteggere»
«Non possiamo non denunciare per l’ennesima volta, il demansionamento e la scarsa considerazione riservata ad un reparto che costituisce – anzi dovrebbe costituire – l’eccellenza dell’Arma dei Carabinieri. I militari del reparto scorte, personale altamente specializzato per il delicato incarico chiamato a svolgere, è stato confinato in una topaia galleggiante a Fasano, anziché essere alloggiato nelle immediate vicinanze delle personalità da proteggere, per non parlare del servizio da espletare, organizzato superficialmente con disposizioni da parte di chi non ha esperienza in materia di scorte».
Lo denuncia Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).
«Quello che è accaduto non è un episodio isolato, ma in questo caso è ancora più triste perché siamo il paese ospitante il G7 e si è avuto tutto il tempo disponibile per programmare nei migliori dei modi, ma così non è stato e lo sconforto nei colleghi chiamati a scortare i più grandi della terra, è tangibile. Bisogna investire sul personale – dice Parrella – incentivandolo senza deprimerlo e mortificarlo. I briefing sulle scorte vanno fatti anzitempo e non il minuto prima di intraprendere il servizio. Il personale preposto deve conoscere tutti i dettagli e deve essere messo nelle condizioni di operare al meglio sul territorio, attuando le misure di sicurezza previste e non facendo sempre i salti mortali per tamponare quelle falle create dalla mancanza di fondi e dalle disposizioni di chi, con poca esperienza messo lì a dare ordini, non conosce nello specifico quel determinato servizio. A margine di questa ennesima grave mancanza, credo sia giunta l’ora di prendere in seria considerazione l’istituzione di un reparto nell’Arma con a capo un ufficiale superiore specializzato, con altrettanti dipendenti collaboratori conoscitori del servizio, in modo da gestire tutto in sede centrale senza demandare alle regioni».