Peculato, truffa e ricettazione i capi d’accusa che hanno portato all’arresto di un dipendente, un ausiliario delle pulizie, della Sanità service, nella stessa operazione risultano indagate 18 persone. Avrebbero rubato medicinali e materiale sanitario nel reparto di Anestesia e Rianimazione. L’operazione si sta svolgendo dalle prime ore del mattino a cura del N.A.S. Carabinieri di Taranto, in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip del Tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis, su richiesta del pm Francesco Carluccio, nei confronti di un dipendente della “SANITASERVICE ASL BR S.r.l.” (società partecipata dell’A.S.L. di Brindisi). L’uomo svolgeva servizio all’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione del Presidio Ospedaliero “A. Perrino” di Brindisi: secondo gli investigatori “strumentalizzando le proprie funzioni ed avendo la disponibilità materiale di farmaci, presidi medici e materiale sanitario vario destinato al citato reparto di Anestesia e Rianimazione del predetto nosocomio, con azioni reiterate se ne appropriava indebitamente”. Nascondeva il provento del furto in armadi e zaini e appena possibile caricata in auto: una volta a casa lo distribuiva ai familiari e spesso lo vendeva a ricettatori, come ambulatori veterinari privati per la cura degli animali. Grave danno economico per l’A.S.L. BR, e disservizi al personale medico e infermieristico che non aveva il materiale per i pazienti. Le indagini sono state condotte con l’ausilio di servizi tecnici e osservazione e pedinamento.
E’ stata inoltre accertata la truffa aggravata in danno della ASL di Brindisi, della Sanitaservice e dell’INAIL, perché lo stesso dipendente della Sanitaservice, con la complicità di medici di base i quali, l’uomo presentava certificazioni mediche per malattia e infortunio sul lavoro con assenze retribuite, mentre in realtà lavorava come muratore presso lo studio e le abitazioni degli stessi medici.
Ma non basta: l’uomo in concorso con altri compiva il reato di frode assicurativa per finti incidenti ai danni delle compagnie UNIPOL SAI e GROUPAMA in errore, simulando un sinistro stradale e conseguente infortunio degli occupanti i veicoli, con pari danno per la compagnie assicurative corrispondente alla richiesta di indennizzo e retribuzione corrisposta ed effettivamente non dovuta. La rilevanza del fenomeno può definirsi allarmante se si considera l’enormità della spesa sanitaria della Regione Puglia che è in deficit da diversi anni. Nell’indagine sono indagate 18 le persone.