FURTI D’AUTO, CAVALLO DI RITORNO E L’OMERTA’ DELLE VITTIME. SI VALUTA IL FAVOREGGIAMENTO – VIDEO E FOTO

Dieci persone arrestate e un destinatario di provvedimento di arresti domiciliari ancora non rintracciato è il bilancio di un’operazione dei carabinieri che ha sgominato una banda di malviventi di Oria dedita al furto di auto con cavallo di ritorno.

“Si trattava come se si fosse al mercato, alzando la posta in palio per la restituzione dei veicoli, e spiace sottolinearlo ma la maggior parte delle volte erano gli stessi derubati ad attivare una rete di conoscenze per risalire ai responsabili dei furti e proporre uno scambio. I furti erano denunciati ma nessuna denuncia per “cavallo di ritorno”, né testimonianze a fronte dei nostri interrogatori. E’ possibile aprire un filone d’inchiesta per favoreggiamento” ha spiegato il comandante dei Carabinieri di Brindisi, Giuseppe De Magistris, questa mattina in conferenza stampa presso la caserma dove sono stati illustrati i dettagli dell’operazione.

La diretta sulla nostra pagina facebook e di seguito il servizio con intervista al comandante

https://www.facebook.com/BrindisiTime/videos/830829297107679/

 

I dettagli dei carabinieri

L’indagine portata a termine alle prime luci dell’alba di oggi 19 giugno 2018, a Oria (BR), dai Carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana (BR), collaborati dai commilitoni del Comando Provinciale di Brindisi, è l’ennesima riprova di quanto sia fondamentale il ruolo svolto dalle Stazioni Carabinieri su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un reticolo di 5.377 presidi dell’Istituzione capillarmente diffusi ognidove in Italia, che, come a Oria, rappresentano i capisaldi dello Stato anche nelle località più remote e permettono di avere delle sempre vigili antenne a tutela dei cittadini. Ed è proprio grazie alla profonda coscienza informativa e alla radicata conoscenza del territorio da parte dei Carabinieri della Stazione di Oria che nasce quest’indagine che ha portato all’esecuzione dell’odierna ordinanza di custodia cautelare, rispettivamente in carcere e ai domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi su richiesta della locale Procura della Repubblica, concordante con le risultanze investigative di quell’Arma, nei confronti di 11 persone (7 ristrette in carcere, 3 agli arresti domiciliari e una all’obbligo di dimora), ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, furti in abitazione e furti di auto-motoveicoli, nonché ricettazione dei relativi pezzi di ricambio, commessi fra il febbraio 2017 e il marzo 2018 a cavallo delle province di Brindisi, Lecce e Taranto.

Le indagini, avviate nel marzo del 2017 (a seguito della denuncia di un tentato furto di autovettura da parte di un cittadino del luogo che aveva trovato la propria Alfa Romeo Giulietta con il nottolino della portiera lato passeggero forzato) e condotte esclusivamente dai Carabinieri della Stazione di Oria:

  • si intrecciano con quelle di un altro procedimento penale che, dopo l’esecuzione di una ordinanza cautelare il 27 giugno 2017, nei confronti di 13 persone, tra cui 9 degli odierni indagati, ha visto la condanna in primo grado – a seguito di rito abbreviato – di quattro di loro, i quali, nonostante la pena inflittagli (complessivamente, oltre 25 anni), risulta abbiano continuato a delinquere fino al marzo 2018, data cui la presente ordinanza si riferisce;
  • hanno consentito ai Carabinieri della Stazione di Oria di raccogliere, sin da subito, elementi di riscontro e attualizzazione del fenomeno estorsivo, commesso sempre con le medesime modalità, ovvero;
  • hanno permesso la disarticolazione di un’associazione per delinquere dedita alla commissione di furti di autovetture e motoveicoli, furti in abitazione, nonché di estorsioni e ricettazione.

Sono 25 le persone indagate, tra cui gli 11 destinatari del presente provvedimento cautelare, identificati grazie ad attività tecniche, nonché all’analisi delle immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza cittadini, sia pubblici, sia privati.

Sono stati riscontrati 22 episodi di furti di mezzi,  con conseguente restituzione degli stessi a seguito di richiesta estorsiva mediante il sistema del c.d. “cavallo di ritorno”, nonché svariati episodi di ricettazione dei pezzi di ricambio di auto rubate, due di favoreggiamento e un’evasione (in particolare, un indagato, per la commissione dei reati, si è sottratto al regime degli arresti domiciliari, cui era sottoposto). Inoltre, nel corso delle indagini, sono stati recuperati 29 veicoli rubati, già restituiti dai Carabinieri ai legittimi proprietari.

L’associazione per delinquere in argomento è caratterizzata da:

  • un gruppo di “vertice”, composto da 2 soggetti[1] con compiti decisionali, di pianificazione, di individuazione delle azioni delittuose e delle strategie di furto, estorsione e riciclaggio;
  • una parte operativa composta da 6 persone[2], cui competeva l’individuazione materiale del bene da asportare, l’occultamento e anche la trattativa con la vittima per la richiesta “estorsiva” (nel senso, si è accertato che per le autovetture e per i motoveicoli gli indagati hanno richiesto cifre variabili dai 500 ai 2000 euro),
  • due uomini[3] ritenuti mandanti dei furti e preposti anche alle operazioni di smontaggio, rivendita e riutilizzo delle vetture rubate.

Nell’operazione è anche coinvolto un’ulteriore persona[4], nei cui confronti si è proceduto con la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, ritenuto responsabile di ricettazione, per aver acquistato un tagliaerba provento di furto. Infine, anche una coppia di coniugi è indagata per favoreggiamento reale, avendo aiutato gli indagati nell’occultamento di alcuni beni di provenienza illecita (nascosti all’interno dell’area circostante la villetta recintata dove risiedono), subito dopo la commissione del reato di furto.

Gli indagati sono apparsi spavaldi e professionali. Tali elementi sono evidenziati dal fatto che il gruppo:

  • non ha desistito dal portare a compimento ulteriori delitti, nonostante il recupero da parte dei Carabinieri di 29 autovetture, che erano state nascoste in varie località impervie dell’oritano, indicate come “gubbie”, “bosco” e “foresta”;
  • spesso ha agito alla presenza della vittima che, impegnata in lavori o comunque presente all’interno della propria abitazione, era controllata a vista da alcuni indagati per permettere ai complici di operare indisturbati;
  • ha spesso tentato di asportare più autovetture nel corso del medesimo giorno.

Nella misura cautelare, il GIP Dottoressa Stefania De Angelis, sulla base della richiesta formulata dal Sostituto Procuratore Dottor Luca Miceli, ha evidenziato <<il pericolo concreto di reiterazione dei reati e la molteplicità degli episodi delittuosi, la reiterazione e sistematicità delle condotte perpetrate, il valore della merce trafugata, la sussistenza di elementi di collegamento certi fra gli attuali indagati e la professionalità dimostrata dagli stessi (nella predisposizione dei mezzi, nel reperimento dei beni da depredare e dei soggetti a cui consegnare la merce rubata), la disponibilità dei luoghi nei quali occultare le autovetture di illecita provenienza e anche la gravità del danno procurato alle numerosissime persone offese>>.

[1] DE MICHELE Maurizio, nato ad Oria il 09.05.1972 e IURLARO Fabio (per cui si è proceduto in altro procedimento penale).

[2] CERA Michele, nato a Taranto in data 01.03.1977, CASTROVILLARI Dario, nato a Mesagne il 21.11.1984 e DE MICHELE Attilio, nato a Francavilla Fontana il 3.11.1995, LODESERTO Antonio, nato a Oria il 18.7.1955, unitamente a DURANTE Daniele, CERA Antonio, D’AMURI Antonio (per cui si è proceduto in altro procedimento penale). Per i medesimi reati, tra i destinatari del provvedimento, vi sono anche: DARIMADEA Emanuele, nato a Manduria il 22.5.1981, CASTROVILLARI Giuseppe, nato a Francavilla Fontana il 2.11.1998, SACCOMANNO Cosimo, nato ad Oria il 25.5.1969 e SASSO Salvatore, nato ad Oria il 1°.5.1973.

[3] ERRICO Eugenio e IURLARO Mario (per cui si è proceduto in altro procedimento penale).

[4] DE TARANTO Cosimo, nato a Oria il 7.5.1963

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