Così come annunciato da Forza Italia in tempi non sospetti, il sindaco Riccardo Rossi ed i suoi colleghi della “storia che deve cambiare” si apprestano a varare un piano di riequilibrio che potrebbe servire ad evitare il dissesto finanziario del Comune di Brindisi.
Il condizionale è d’obbligo, se si considera che pare siano state disattese le indicazioni dei dirigenti e quindi potrebbero non esserci i presupposti perché quanto previsto poi si realizzi concretamente.
Ma l’aspetto più grave è un altro: il “piano” sarà illustrato ai giornalisti domattina mattina in conferenza stampa e nel pomeriggio presentato ai cittadini.
Tutto questo avviene senza che si sia svolto il minimo confronto nelle commissioni consiliari e soprattutto senza che il piano sia transitato dal Consiglio Comunale per la sua approvazione.
Un calcio in faccia, insomma, al Consiglio comunale ed una pedata anche al “Rossi-pensiero” di qualche anno fa, quando pontificava dai banchi dell’opposizione.
Aspettiamo con ansia di conoscere i dettagli del piano di riequilibrio, ma sappiamo già che il sindaco non si sarà privato di un solo euro del suo stipendio per dare un “segnale” ai suoi concittadini. E la stessa cosa non l’avranno fatta Presidente del Consiglio e assessori. E si saranno guardati bene dal far risparmiare al Comune anche le centinaia di migliaia di euro stanziati per pagare gli stipendi dello staff del sindaco.
Sappiamo per certo che non esisteranno più le farmacie comunali, con la conseguenza che i cittadini saranno privati di servizi basilari nel campo dell’assistenza.
Un “piano” che cancella posti di lavori tra i dipendenti dell’Abaco, che lascia in mezzo ad una strada i dipendenti della Azienda farmaceutica, che spegne definitivamente le speranze dei precari della Brindisi Multiservizi e che mette a serio rischio altri 150 posti di lavoro nelle partecipate.
Il “ragioniere” Rossi, insomma, con incredibile cinismo spera di portare a casa un pareggio dei conti, fregandosene altamente delle ricadute negative sui brindisini.
Come si fa a tenere ai margini il consiglio comunale? E’ vero o non è vero che saranno i consiglieri comunali (soprattutto di maggioranza) a dover votare il piano di riequilibrio esponendosi in prima persona alle indagini eventuali della Procura della Corte dei Conti? Se è così è assurdo non fornire della idonea documentazione ogni singolo consigliere comunale prima di incontrare giornalisti e cittadini.
Il coordinamento cittadino FI Brindisi