Il recente episodio, avvenuto nella sede comunale di Brindisi (un disoccupato che si cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco perché privo di mezzi), ha fatto toccare con mano la gravità della crisi economica della nostra città. Quando un padre di famiglia mostra di mettere a repentaglio la propria vita, fosse anche con intenti dimostrativi, vuol dire che la disperazione ha raggiunto livelli di guardia ed è bene che i poteri pubblici non sottovalutino l’accaduto e si adoperino per approntare i possibili rimedi.
Ha fatto bene il sindaco Riccardo Rossi ad esprimere la propria solidarietà all’autore di quel gesto e a ricordare che le Amministrazioni comunali non possono elargire, al di fuori delle procedure e delle condizioni previste dalle legge, posti o incarichi di sorta ma devono attenersi alle regole della legalità e della trasparenza. Escluso il ricorso a interventi clientelari che sono la negazione della giustizia e aggravano la condizione dei più deboli, confidiamo che l’Amministrazione comunale di Brindisi voglia attivarsi per assicurare, nei limiti del possibile, una vita dignitosa a tutti i cittadini che ne sono privi.
Sappiamo bene che il Comune di Brindisi in questo campo non può fare miracoli ma siamo anche convinti che esso, entro i limiti delle sue competenze e dei suoi poteri, può mettere in atto iniziative rivolte a rilanciare l’economia locale.
Ad esempio, sulla falsariga di quanto statuito a Taranto tra Enti, rappresentanti delle imprese e dei lavoratori, promuovere la sottoscrizione di un patto per lo sviluppo cittadino, attraverso il quale, nel rispetto della legittimità amministrativa, gli Enti e le realtà produttive esistenti nell’area industriale, decidono di vincolarsi all’impiego, per le loro attività, delle imprese e delle professionalità locali, esistenti sul nostro territorio, ma sempre più spesso costrette ad operare in altre realtà produttive.
Così come per fare i primi passi nella direzione indicata, il Comune potrebbe promuovere l’apertura di cantieri di lavoro con l’obiettivo di meglio sistemare le vie cittadine che si allagano ad ogni temporale e di migliorare la vivibilità delle zone periferiche che ne hanno bisogno.
Resta però il fatto che quando la povertà assume i caratteri che sta assumendo a Brindisi, siamo in presenza di una emergenza che diventa una priorità e richiede immediati ed efficaci interventi. Un “fondo” alimentato da dazioni volontarie dei cittadini che possano e ritengano di dare il loro contributo e dai risparmi ottenuti attraverso un oculato contenimento di spese per iniziative di non fondamentale esigenza. Un tale “fondo” non risolverebbe certo il grave problema dell’indigenza ma sarebbe pur sempre un fatto concreto di rapida attuazione e un gesto simbolico di grande valore etico/sociale.
Brindisi 27 novembre 2018