FISASCAT CISL: LA BEFFA DEI QUATTRO LICENZIAMENTI ALLA CITTADELLA DELLA RICERCA

La Fisascat Cisl Taranto Brindisi considera irricevibili e inaccettabili socialmente le argomentazioni assunte burocraticamente  dalla Provincia di Brindisi, mediante la partecipata Santa Teresa S.p.A. che ha deciso la cessazione del servizio di controllo accessi presso il comprensorio Cittadella della Ricerca.

Detto servizio, già in affidamento diretto alla società Servizi integrati srl, ha garantito finora la protezione di quel sito che ospita strutture diversificate di  vera eccellenza del territorio, mentre dall’1 marzo u.s. per quattro ex dipendenti ad esso adibiti e per le rispettive famiglie monoreddito  ha preso avvio il calvario della disoccupazione e della mancanza di reddito.

Eppure la Provincia beneficia dei contributi economici, in conto quota condominiale, che rivengono dalle strutture produttive e culturali operanti nel Comprensorio e, d’altro canto, sarebbe davvero impensabile azzerare il servizio in questione consentendo di fatto ogni possibile infiltrazione o atti di vandalismo perpetrati come in una sorta di area franca alla mercé di malintenzionati.

“Riteniamo che detto servizio debba proseguire senza ulteriori indugi – dichiara Antonio Baldassarre, responsabile Fisascat Cisl – e che in attesa di altre soluzioni la gestione debba fare capo alle stesse strutture ubicate all’interno della Cittadella, ricollocando con diritto di riassunzione gli stessi lavoratori che nel tempo hanno maturato competenze e professionalità comunemente riconosciute.”

Nonostante i noti problemi di carattere finanziario della Provincia di Brindisi, conclude Baldassarre “premesso che per noi le vertenze sono tutte uguali, sia che si tratti di grandi che di piccoli numeri, perché in gioco ci sono sempre le persone, la loro dignità ed i loro destini lavorativi, chiediamo a tale Istituzione un esercizio di responsabilità sociale ed alla politica brindisina di manifestare coerenza assumendo iniziative non formali nei confronti della Regione Puglia. Il nostro territorio continua ad essere penalizzato e a nessuno può essere consentito di liquidare come notizia di routine la perdita anche di un solo posto di lavoro.”

 

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