Fasano, troppe poche donne in giunta
Interrogazione di D’Attis al Viminale: legge non rispettata da 15 mesi
La composizione della giunta comunale di Fasano, nello specifico il mancato rispetto delle quote di genere, arriva sui banchi del governo con un’interrogazione al ministero dell’Interno presentata oggi dal deputato e coordinatore di Forza Italia Puglia Mauro D’Attis.
“La legge Delrio, risalente al 2014, prevede che nella composizione della giunta ciascun sesso debba esser rappresentato almeno al 40 per cento. Una prescrizione evidentemente non nota al sindaco Zaccaria poiché da quasi quindici mesi, con una breve interruzione, uno dei due sessi è sottorappresentato all’interno della compagine di governo della cittadina: sei assessori, di cui quattro uomini e due donne, ben sotto la soglia minima prevista dalla legge”, spiega il coordinatore azzurro.
Nell’interrogazione sono riportati i mutamenti occorsi in giunta dall’aprile 2018 a oggi, da cui emerge che dal 29 luglio 2018, con la sostituzione dell’assessore Angelini con l’assessore Ventrella si è venuto a creare uno squilibrio nei rapporti di genere, passati a quattro uomini e due donne. Situazione immutata fino al marzo 2019, quando la giunta è scesa a cinque componenti per la revoca delle deleghe all’assessore De Leonardis. Altri tre mesi e si è tornati a una situazione illegittima in seguito alla nomina ad assessore di Giuseppe Galeota.
“Visti i continui rimpasti e il conseguente via vai che ha caratterizzato l’ultimo anno e mezzo della giunta Zaccaria è persino comprensibile un errore in buona fede, a cui però avrebbe dovuto seguire un’immediata correzione di rotta, così come accaduto in altri comuni, come ad esempio Firenze. E invece il sindaco non solo non ha rispettato le quote rose previste dalla legge ma ha anche ignorato la richiesta di chiarimento presentata dai consiglieri di opposizione nel settembre scorso, dopo che gli stessi avevano già depositato un esposto al Prefetto. Di fronte a questa palese ignoranza della legge e mancanza di rispetto nei confronti dei consiglieri e della cittadinanza ho ritenuto opportuno coinvolgere il ministero dell’Interno”, conclude D’Attis.