Fasano chiede chiarezza, ma anche rispetto per Patrizia Nettis

La morte di Patrizia Nettis, la giornalista addetto stampa del Comune di Fasano, avvenuta il 29 giugno dello scorso anno, continua a tenere banco, ben oltre il lavoro che stanno portando avanti pubblico ministero e forze dell’ordine. Allo stato attuale, come è noto, risulta indagato un imprenditore del posto, anche se è certo il coinvolgimento – non a livello giudiziario – di un esponente politico con cui la donna avrebbe intrattenuto una relazione. L’obiettivo, quantomeno quello dell’inchiesta, è di capire se Patrizia è stata indotta a farla finita dietro le minacce di far scoppiare uno scandalo legato al fatto che avrebbe avuto due storie sentimentali in maniera contemporanea. In quel caso, il responsabile dovrebbe rispondere a quanto previsto dall’articolo 580 del codice penale per induzione al suicidio, con una pena da cinque a dodici anni di reclusione.

Certo, se fossero stati recuperati i messaggi whatsapp certamente sarebbe stato tutto più semplice, ma molti elementi non sono ancora chiari, tanto è vero che non è ancora esclusa la riesumazione della salma della giornalista per ulteriori approfondimenti.

Di pari passo con la vicenda giudiziaria, però, cresce di giorno in giorno quella politica, con manifesti tentativi di far emergere nomi e circostanze del personaggio politico coinvolto il quale, non essendo indagato, è in condizioni di pretendere il rispetto della privacy. L’ultima richiesta di fare luce su quanto accaduto è stata sottoscritta da cinque consiglieri comunali di opposizione i quali hanno condiviso la richiesta di un altro consigliere che siede sui banchi della minoranza. Il motivo accampato è quello di non passare come omertosi e complici del silenzio, ma dalla parte opposta si fa notare che l’obiettivo deve essere quello di far emergere la verità e non certo quello di utilizzarla per scopi elettorali.

Insomma, non c’è che sperare che siano proprio i magistrati a fare chiarezza, stabilendo ruoli e responsabilità in questa vicenda e sbarrando il campo a speculazioni, da qualsiasi parte provengano, pro o contro i possibili soggetti coinvolti. Bisogna farlo in memoria di Patrizia, unica vittima di questa triste storia.

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