“Vorrebbero tenerlo a Lecce ma deve restare a Brindisi e l’androne di Palazzo Guerrieri è la location ideale visto che si trova anche vicino al porto, in attesa poi che finiscano i lavori al Castello. Ho incontrato il Commissario straordinario Giuffrè al quale ho chiesto di intervenire decisamente sulla vicenda. Se non è vero ciò che dico, la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio mi smentisca, dica cosa vuol farne e assicuri ufficialmente ai brindisini che il faro smontato dall’isola di Sant’Andrea resterà a Brindisi”.
E’ la dichiarazione di Mauro D’Attis che già nel 2016, da capogruppo di Forza Italia al Comune di Brindisi, interessò l’Amministrazione comunale con una interrogazione relativa allo smontaggio e successivo recupero del Faro dell’isola di Sant’Andrea per il quale, essendo stato smontato, si chiede cosa è stato previsto.
“Credo che valga la pena mobilitarsi per questa causa – conclude D’Attis – per questo spero che anche l’intervento del Commissario serva a chiarire tutto, a rendere pubblica ogni decisione e, soprattutto, a evitare l’ennesima scelta in spregio a Brindisi”.
Il faro è stato inserito in una pubblicazione della Università di Bologna ed è stato oggetto di un intervento da parte dell’Unesco, oltre che dell’Ordine degli Architetti della provincia di Brindisi. Già nel 2016 era stato chiesto all’allora sindaco di Brindisi, proprio dal gruppo consiliare di Forza Italia, di intervenire immediatamente presso il Provveditorato OO.PP. e presso la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio affinché si sospendesse l’appalto e si modificasse la destinazione del bene oggetto dello smontaggio, tutelandone l’esistenza e la sua valorizzazione, evitandone la distruzione.