Presso la Sala Università di Palazzo Granafei Nervegna, Brindisi, Ezio Mauro ha presentato il suo libro “L’anno del ferro e del fuoco”, edito da Feltrinelli. Tantissima gente ha affollato la Sala, molta era la curiosità per il nuovo libro del famoso giornalista, direttore della Stampa. Ha dialogato con l’autore, la giornalista Annagrazia Angolano. Ezio Mauro ha parlato di come l’occasione dell’anniversario gli fosse sembrata imperdibile, dato che si celebravano i 100 anni da eventi così importanti, che hanno cambiato il corso della storia. Sono passati, infatti, 100 anni dalla rivoluzione russa. Ha iniziato facendo una traccia storica, leggendo tanti libri, cercando, così, di recuperare la realtà. In seguito, si è recato nei posti per verificare tutto quello che aveva letto. Ovviamente non c’erano testimoni diretti, essendo ormai passato un secolo. C’è la cancellazione della memoria, la persistenza della memoria e la sovrapposizione della memoria ideologica e della propaganda sovietica alla memoria reale dei fatti. Ezio Mauro ha provato a fare il cronista di fatti avvenuti 100 anni fa. La storia di un anno da un lato grandioso e, allo stesso tempo, terribile, con una guerra che durava, ormai, da tre anni. La rivoluzione russa: un’utopia o una tragedia? Il libro comprende 12 capitoli, dove il giornalista parla di tutti i luoghi in cui è stato, soprattutto San Pietroburgo viene “esplorata”, alla ricerca di ogni possibile traccia che possa restituire il clima di quei giorni. Si è recato nella casa di “Rasputin” e ha scoperto come nel popolo permanga, ancora, una irrazionale venerazione per questo personaggio. Tre sono i “personaggi” principali del libro. Il primo è San Pietroburgo, attore e scena, la figura di Trotsky e lo zar. C’è Il treno di Lenin, che lo riporta in patria dopo 17 anni di esilio, passando attraverso la Germania e tanto altro ancora. La presentazione fatta da Ezio Mauro è stata avvincente, un pezzo di storia così importante, riportato da un “cronista” che ha voluto verificare le informazioni, recandosi personalmente nei luoghi di cui ha parlato. Al termine della presentazione, gli è stato chiesto di fare una previsione circa i prossimi appuntamenti politici degli italiani e lui, sorridendo, ha risposto:”non sono capace di fare previsioni. Sono un cittadino deluso che guarda tutti i giorni quella vignetta che dice:ma che cosa ho fatto di male per dover nascere di sinistra?” Un modo simpatico e leggero per concludere un incontro molto interessante. Anna Consales