L’amministrazione Marchionna (destra) tutela le multinazionali e i portatori di interesse a discapito dei cittadini di Brindisi e delle nuove politiche economiche derivate dal cambiamento climatico.
L’amministrazione ha prima rinunciato al ricorso sul deposito di GNL in favore di EDISON che quindi occuperà una banchina infrastrutturata e attiva del porto di Brindisi invece di cercare un altro sito, decretando così la morte del porto, ridotto a un distributore di carburanti fossili.
Ha poi accettato pochi spiccioli da SNAM che poco o nulla potranno fare rispetto al costo di urbanizzazione di un intero quartiere: con 400 mila euro a malapena si riusciranno ad asfaltare e illuminare due strade. Durante la campagna elettorale, le populiste promesse elettorali fatte alla gente di Torre Rossa e Tuturano erano ben altre. C’è da sperare che SNAM non giochi a ribasso anche sui restanti compensi già spettanti in base ad accordi presi prima della costruzione del TAP, compensi che invece dovrebbero essere rialzati dato che non era stato calcolato il danno ambientale dell’abbassamento delle falde acquifere con la conseguente intrusione salina delle acque del mare e l’innalzamento del cuneo salino.
Di ieri, invece, la scelta di aumentare le tasse attraverso l’addizionale comunale IRPEF per ovviare alla modifica della bozza di accordo tra il Governo e l’amministrazione Rossi che prevedeva una tassa d’imbarco aeroportuale.
L’amministrazione Marchionna ha voluto tassare i soli residenti di Brindisi, anche i meno abbienti (coloro che guadagnano circa 850€ al mese), a fronte di una tassa di circa un euro che sarebbe stata pagata da chiunque avesse usufruito dell’aeroporto di Brindisi/aeroporto del Salento, inclusi i tantissimi turisti in transito verso Brindisi o altre località. La tassazione IRPEF prevede picchi massimi che possono arrivare anche a circa €160 all’anno, in un periodo in cui l’inflazione raggiunge record mai visti prima. Tutto ciò per agevolare compagnie aeree low cost che usufruiscono già di finanziamenti pubblici annuali da parte della Regione Puglia attraverso Aereoporti di Puglia per attivare dei voli con costi in promozione. D’altra parte, per anomalie nazionali nell’aumento del costo dei biglietti, è stata attivata un’indagine da parte del Garante per la sorveglianza dei prezzi, argomento già discusso in varie interrogazioni palamentari.
L’amministrazione, oltre che accondiscendere alle compagnie low cost, favorisce implicitamente altri aereoporti pugliesi e ha voluto semplicisticamente togliere la tassa aeroportuale per una questione di promesse elettorali. Realmente paventava che una delle compagnie aeree low cost lasciasse l’aeroporto di Brindisi / aeroporto del Salento (ovvero uno dei due grandi aereoporti di Puglia) a causa della tassazione di un euro a passeggiero?
Si chiede pertanto all’amministrazione di destra Marchionna di ripensare a quanto approvato e di non vanificare l’ottimo lavoro svolto dalla passata amministrazione soprattutto riguardo alla gestione finanziaria del Comune di Brindisi. Si chiede, inoltre, di pensare alla città di Brindisi e ai suoi cittadini prima che alle multinazionali e ai portatori di interessi, cercando di essere più corretti e meno populisti, diversamente da quanto dimostrato dalla destra brindisina e da molti suoi esponenti negli ultimi anni.
Co-portavoce prov. Europa Verde Brindisi
Domenico Turrisi