La situazione all’interno dello stabilimento farmaceutico EuroApi di Brindisi diventa giorno dopo giorno sempre più drammatica. Così come annunciato dai vertici aziendali, si procede speditamente verso un blocco totale della produzione. Una circostanza inevitabile, soprattutto dopo l’autodenuncia di EuroApi all’AIFA riguardante la presenza di anomalie nel ciclo di produzione, con la conseguente sospensione della certificazione GMP.
Tra qualche giorno, insomma, nel sito produttivo di Brindisi potrebbero essere accese solo le luci degli uffici, mentre andrà in blocco qualsiasi altra attività. Al momento, comunque, non è stata annullata la fermata per manutenzione prevista a luglio, ma risulta davvero difficile immaginare che l’azienda torni sui suoi passi, inserendo nuovamente Brindisi tra i siti strategici del gruppo.
Quanto alle anomalie riscontrate, invece, è in corso una attività di ricerca all’interno dei laboratori, in maniera tale da capire finalmente qual è il problema e come può essere risolto.
Sui 250 lavoratori diretti, purtroppo, piomba lo spettro della cassa integrazione, mentre la situazione diventa ancora più drammatica per aziende e lavoratori dell’indotto che si vedranno privati di una opportunità occupazionale assicurata per decenni dallo stabilimento brindisino.
Ma la cosa che fa più male è che su questa vertenza si sono spenti i riflettori e non si registra neanche un grande interesse da parte di istituzioni e forze politiche.
Un elemento che deve far riflettere sul livello di rassegnazione che purtroppo sta prendendo piede nella comunità brindisina.