Presso il Salone di Rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale di Brindisi, si è tenuto un interessante convegno sul tema “Epilessia: lo sport come terapia. Riflessione e confronto sul valore terapeutico dello sport nel trattamento dell’epilessia”. L’incontro è stato organizzato dall’AICE (Associazione Italiana contro l’Epilessia) di Brindisi, in empatica vicinanza con il Rotary Club Brindisi, da sempre presenza attiva e importante nel territorio. L’epilessia è una malattia neurologica caratterizzata dalla presenza e dal ripetersi nel tempo di crisi epilettiche e, fino alla metà del secolo scorso, le persone affette da questa patologia erano considerate inguaribili. Gli studi hanno dimostrato, invece, che, nella grande parte dei casi, è una patologia curabile e gestibile e che si può condurre una vita normale. Spesso, purtroppo, le persone con epilessia subiscono gravi discriminazioni e vengono isolate socialmente. Oggi, fortunatamente, gli strumenti terapeutici sono numerosi ed efficaci. Durante i vari e interessanti interventi è stata focalizzata l’importanza dello sport e l’attività fisica che possono sicuramente avere effetti positivi neurologici, medici e psicosociali nelle persone con epilessia, in quanto possono ridurre la frequenza delle crisi e la depressione. È possibile, in questo modo, aumentare l’autostima, favorendo la socializzazione. Con l’attività fisica si può, inoltre, migliorare la salute a lungo termine. È consigliabile, quindi, fare sport ma con alcuni limiti, individuando il tipo di disciplina più adatta al tipo di crisi del paziente. È necessario combattere i pregiudizi e gli stereotipi culturali ancora molto diffusi sull’epilessia. Un incontro importante organizzato proprio in concomitanza della Giornata Internazionale dell’Epilessia, che viene celebrata il secondo lunedì di febbraio, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’epilessia, una malattia neurologica cronica che è collegata a una serie di pregiudizi pseudo-culturali. È essenziale parlarne e confrontarsi con associazioni e medici che, con i loro studi e approfondimenti, riescono a condividere tutti i progressi fatti. Anna Consales