Per alcuni Rappresentanti Istituzionali il destino dei lavoratori viene solo al secondo posto perchè al primo posto rimane la ricerca della propria visibilità pubblica. Il Presidente della Regione Emiliano risulterebbe tra questi. La vertenza Eni-Versalis è diventata occasione per recuperare a tempo scaduto un impegno per il mondo del lavoro e del Settore Industriale che non c’è mai stato nonostante la UILTEC abbia denunciato per anni la mancanza di un Piano Industriale generale nel nostro Paese e nello specifico di una idea di Industria nel nostro territorio.
Poco importa al Presidente se diverse sigle sindacali, fra le quali la UILTEC, abbiano già avviato un confronto con l’Azienda per convergere su un percorso che sappia garantire: gli attuali posti di lavoro diretto e dell’indotto, la messa in stato di conservazione del Cracking – quindi non dismesso ma congelato in attesa di una eventuale ripartenza – la riqualificazione dei lavoratori rimanendo nello stesso sito produttivo brindisino. Un Documento sottoscritto lo scorso 26/02 che farà da base per un Protocollo d’Intesa presso il Ministero che verrà discusso il prossimo 10 marzo e sul quale auspichiamo piena convergenza da parte delle Istituzioni e di tutte le forze sociali.
Un passaggio essenziale per la salvaguardia dei lavoratori che sembrerebbe non importare al Presidente Emiliano il cui vero obiettivo parrebbe la visibilità mediatica nel suo ruolo “in difesa dei lavoratori”. Un ruolo che in questo frangente e soprattutto con questa tardiva tempistica nessuno gli ha sollecitato ma che il Presidente sta cercando di legittimare in tutti i modi: prima tentando di farsi consegnare un mandato unitario dai Sindacati in Prefettura – tentativo fallito anche per la netta posizione assunta della UIL di Brindisi – poi convocando i Sindacati su richiesta di una sola sigla sindacale.
Si tratta di una mancanza di rispetto della pluralità delle Organizzazioni Confederali che da tempo si battono per il territorio anche in un contesto di distrazione istituzionale e politica.
Se ad Emiliano interessasse davvero difendere i posti di lavoro avrebbe prestato attenzione ai contenuti del Verbale di Riunione sottoscritto lo scorso 26 febbraio nel quale l’Azienda già si impegna formalmente – senza intervento della Regione – a non disperdere alcun posto di lavoro in questa Transizione di processi produttivi. Di più: se ad Emiliano interessasse realmente l’Industria brindisina prenderebbe atto del percorso avviato – non certo da lui – su Eni-Versalis e parlerebbe al Ministro di altre ferite profonde dell’Industria del territorio, ad esempio, di Enel che hanno fermato la Centrale di Cerano da un anno senza uno straccio di Accordo né con le Organizzazioni Sindacali né tanto meno con le Istituzioni. Su Enel non ricordiamo tutto questo movimentismo politico – né di Emiliano né di altri – quando è stata annunciata la fermata dell’impianto, né quando moltissimi lavoratori sono stati trasferiti ad altre sedi.
Avremmo gradito che le Istituzioni si fossero mosse significativamente prima, con disinteresse e al fianco dei rappresentanti dei lavoratori e non, invece, col tentativo di delega al loro posto per portare avanti fuori tempo massimo posizioni parziali e, a nostro giudizio, non corrette.
La Uiltec prende le distanze da questo modo di fare politica e coerentemente con la sua storia difende l’Industria brindisina di ieri, di oggi e di quella che verrà domani. Una Industria che sarà diversa perché diverse sono le tecnologie a disposizione e mutati sono i mercati internazionali. Il Deposito Costiero della Edison, le Gigafactory di Accumulatori Stazionari o di Idrogeno. Questo vuol dire per noi fare Industria, fare Sistema, creare occupazione per i diretti e per l’indotto.
Il Segretario Regionale Uiltec Puglia
e Coordinatore di Brindisi
Carlo Perrucci