Emiliano al G7: Istituire in Puglia un ufficio Onu per la cura dei bambini vittime delle guerre

IL PRESIDENTE EMILIANO ALLA CELEBRAZIONE DEL TRENTENNALE DELLA BASE ONU DI BRINDISI CON IL SEGRETARIO GENERALE ONU GUTERRES E IL MINISTRO TAJANI, PROPONE DI ISTITUIRE IN PUGLIA UN UFFICIO DELLE NAZIONI UNITE PER LA CURA DEI BAMBINI VITTIME DELLE GUERRE.

“Un nostro desiderio, molto antico nel tempo, è quello di occuparci dei bambini nelle zone di guerra. Ci piacerebbe essere uno dei luoghi dove ospitare un ufficio ONU che curi i bambini e le bambine di tutto il mondo dall’orrore della guerra nelle sue conseguenze fisiche ed educative, al fine di contribuire a spezzare la catena dell’odio e dell’incomprensione. Questa è la terra di San Nicola, che è riconosciuto da tutte le religioni. La festa di San Nicola in Europa è il 6 dicembre e vengono consegnati i regali a tutti i bambini. Mi auguro che questa vocazione della Puglia possa legittimamente darci l’onore di ospitare un’istituzione di questo tipo”.


Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in occasione del 30° anniversario dell’istituzione del Centro Servizi Globale delle Nazioni Unite di Brindisi (UNGSC/DOS), alla presenza del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres e del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.              


Il Segretario Generale Guterres e il ministro Tajani sono stati accolti nella base Onu di Brindisi dal presidente Emiliano, dal prefetto di Brindisi Luigi Carnevale, dal sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna, dal presidente della Provincia Antonio Matarrelli e dai rappresentanti delle Forze Armate territoriali.


“Nel celebrare oggi i 30 anni della nascita della Base Logistica Onu di Brindisi – ha detto Emiliano dal palco rivolgendosi a Guterres – vorrei esprimerle la più alta stima per l’opera che Lei e tutta l’Organizzazione portate avanti con instancabile dedizione in favore delle grandi cause dell’umanità. Vorrei ringraziare per quest’opera la direttrice della base Giovanna Ceglie e tutti i suoi collaboratori che dialogano ed operano in piena coerenza con le visioni della loro organizzazione, ma anche con i valori e le convinzioni profonde della nostra Comunità. La Puglia, anche grazie ai continui contatti operativi con il personale della Regione e dei Comuni dell’area, si arricchisce incessantemente di informazioni e idee che ci fanno crescere nella considerazione della comunità internazionale, e credo sia anche merito loro se siamo stati scelti come la migliore e più naturale sede per lo svolgimento del G7 in Italia.           
Questa Base è uno dei più rilevanti punti di riferimento dell’intervento umanitario, con i suoi depositi, il suo laboratorio a cui collaborano ricercatori di tutto il mondo e il suo centro di addestramento. Un polo di eccellenza con collegamenti, donatori e partner internazionali di assoluto rilievo per l’Italia. Tutti noi ci sentiamo responsabili della necessità di realizzare col vostro aiuto una visione della Puglia come terra capace di favorire il dialogo tra popoli e la costruzione di politiche di pace. La vostra presenza in Puglia in questi trent’anni ci ha sempre richiamato all’antica vocazione di questa regione: essere una finestra affacciata sul mondo. Una comunità, che grazie alla sua posizione geografica è naturalmente al centro di scenari più ampi, un crocevia che, nel corso dei secoli, ha permesso sbarchi, partenze, transiti e mescolanze”. “Una comunità – ha concluso Emiliano – che guarda al suo mare non come una minaccia da cui difendersi, ma come una grande opportunità di conoscenza e di crescita sociale, civile ed economica, uno snodo di confluenza tra il Nord e il Sud, tra l’Est e l’Ovest. Qui, in Puglia, c’è un pezzo di Europa che non si stanca di credere nella forza della cooperazione tra i popoli”.               

A margine della cerimonia, Emiliano ha dichiarato di essere “sinceramente molto felice oggi di ricevere il segretario Guterres perché ho compreso, sia pure senza conoscerlo, la sofferenza di quest’uomo che con grande dedizione e con un’umanità infinita, sta cercando in tutti i modi di conciliare posizioni che sembrano lontanissime oggi. Noi pugliesi vogliamo incoraggiarlo, vogliamo dirgli che gli vogliamo bene, che lo stimiamo, che tutte le sofferenze che sta sopportando assieme a i suoi collaboratori sono l’unica speranza dell’umanità”.              
Riferendosi a Brindisi, Emiliano ha affermato che è “una città bellissima piena di opportunità, grazie alla sua vocazione internazionale, al potenziamento dell’aeroporto e più in generale anche a questo G7”.

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Di seguito il testo del discorso del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano
in occasione della visita del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres presso la Base UNGSC di Brindisi.               

Signor Segretario Generale,      
è un onore grandissimo per me e per la comunità pugliese darLe il benvenuto nella nostra Regione e La ringraziamo per gli sforzi che Lei e l’Organizzazione delle Nazioni Unite state producendo per riportare la Pace, la Giustizia e l’Umanità nelle terre martoriate dalla discordia e dalla guerra.

Saluto il Signor Ministro, la Direttrice della Base dott.ssa Ceglie, il Sindaco di Brindisi e tutte le autorità e i presenti a cui rivolgo il più sentito benvenuto.             

Signor Segretario, nel celebrare oggi i 30 anni della nascita della Base Logistica Onu di Brindisi, vorrei esprimerLe la più alta stima per l’opera che Lei e tutta l’Organizzazione portate avanti con instancabile dedizione in favore delle grandi cause dell’umanità.    

Vorrei ringraziare per quest’opera Giovanna Ceglie e tutti i suoi collaboratori che dialogano ed operano in piena coerenza con le visioni della loro organizzazione, ma anche con i valori e le convinzioni profonde della nostra Comunità. La Puglia, anche grazie ai continui contatti operativi con il personale della Regione e dei Comuni dell’area, si arricchisce incessantemente di informazioni e idee che ci fanno crescere nella considerazione della comunità internazionale e credo sia anche merito loro se siamo stati scelti come la migliore e più naturale sede per lo svolgimento del G7 in Italia.

Utilizzateci sempre di più e con sempre maggiore fiducia nei nostri confronti per qualunque vostra richiesta o iniziativa. Ci piacerebbe essere, per esempio, uno dei luoghi dove ospitare un ufficio ONU che curi i bambini e le bambine di tutto il mondo dall’orrore della guerre nelle sue conseguenze fisiche ed educative, al fine di contribuire a spezzare la catena dell’odio e dell’incomprensione. Ma anche la questione dell’acqua e della tutela ambientale trovano in Puglia l’esperienza di un acquedotto pubblico che è il più grande ed importante d’Europa e quella del piano europeo JTF per decarbonizzare la più grande acciaieria del Continente attraverso tecnologie alternative al ciclo integrato, fondate sulla produzione a più basso costo di energie alternative e di idrogeno.

Per queste ragioni sin dal 1994, la Città di Brindisi e l’intera Puglia sono orgogliose di ospitare la Base  logistica ONU e di concorrere, così, alla realizzazione della sua importante missione alla quale contribuiscono tanti nostri connazionali.   

Questa Base è uno dei più rilevanti punti di riferimento dell’intervento umanitario, con i suoi depositi, il suo laboratorio a cui collaborano ricercatori di tutto il mondo e il suo centro di addestramento. Un polo di eccellenza con collegamenti, donatori e partner internazionali di assoluto rilievo per l’Italia.   

Tutti noi ci sentiamo responsabili della necessità di realizzare col vostro aiuto una visione della Puglia come terra capace di favorire il dialogo tra popoli e la costruzione di politiche di pace.

Il grande merito dell’organizzazione delle Nazioni Unite, sin dalle sue origini,  è quello di aver posto in primo piano la definizione, la difesa e la promozione dei diritti dell’uomo.       

Il diritto al cibo, il diritto all’acqua, sono iscritti dentro un più ampio diritto alla vita e sottintendono un’idea di cura del mondo che richiede l’impegno di tutti alla cooperazione solidale, alla tutela dell’ambiente, alla lotta contro le discriminazioni sociali, al contrasto ad ogni forma di povertà.
Lavorare per questi obiettivi concreti vuol dire costruire la pace.            

La vostra presenza in Puglia in questi trent’anni ci ha sempre richiamato all’antica vocazione di questa regione: essere una finestra affacciata sul mondo. Una comunità, che grazie alla sua posizione geografica è naturalmente al centro di scenari più ampi, un crocevia che, nel corso dei secoli, ha permesso sbarchi, partenze, transiti e mescolanze.        
Una comunità che guarda al suo mare non come una minaccia da cui difendersi, ma come una grande opportunità di conoscenza e di crescita sociale, civile ed economica, uno snodo di confluenza tra il Nord e il Sud, tra l’Est e l’Ovest.   

Qui, in Puglia, c’è un pezzo di Europa che non si stanca di credere nella forza della cooperazione tra i popoli.

La vostra presenza ci incoraggia a proseguire sulla strada, talvolta non facile, della solidarietà e del dialogo.
Ci incoraggia a tenere vivo l’impegno prima di tutto culturale contro ogni forma di negazione dell’identità altrui e contro ogni forma di recinzione col filo spinato della vita degli altri, soprattutto dei più poveri e dei più fragili.
Ci incoraggia a continuare ad investire in nuovi percorsi d’integrazione tra culture differenti, che rappresentano i veri antidoti al veleno di chi cerca lo scontro di civiltà, di chi fomenta il fondamentalismo, di chi nega a questo mare e ai popoli che vi abitano la vocazione ad essere un mare di pace.
Ci incoraggia, in altre parole, ad essere noi stessi: uomini e donne che credono nella forza della pace.
Per tutto ciò, Signor Segretario Generale, mi rendo interprete della gratitudine dei popoli al servizio dei quali Lei, insieme a tutte le donne e gli uomini impegnati nell’Organizzazione, ha posto tutte le sue qualità e tutta la sua dedizione.       

    

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