Nella mattinata di sabato l’on. Gianni Alemanno, segretario nazionale del MNS, e Paolo Diop, Responsabile nazionale dipartimento immigrazione , accompagnati da Cesare Mevoli, Presidente Provinciale e Dirigente Nazionale del Partito, hanno effettuato, su autorizzazione della locale prefettura, una visita di verifica presso il CARA di Brindisi Restinco, dove è stato preso atto di una situazione abbastanza tranquilla grazie al lavoro svolto all’interno dalla cooperativa che lo gestisce, la Auxilium.
Accolti dal Dr Padovano, in rappresentanza del Sig. Prefetto, e dal Sostituto Commissario responsabile della sicurezza del centro, hanno potuto visitare la sala mensa, i magazzini, hanno scambiato alcune impressioni con il personale operante e con diversi ospiti, grazie alla conoscenza delle lingue straniere del responsabile immigrazione Diop.
L’impressione che se ne è avuta è senz’altro positiva, e con la presente nota ci si complimenta con i funzionari di polizia , con la aliquota della forza da sbarco del San Marco,e con il personale della coop., i quali eseguono il proprio compito di controllo e sicurezza, e di assistenza, con grande professionalità.
L’unica nota critica è stata riscontrata nell’assurdità di un sistema di accoglienza che fa si che, una volta varcato in uscita ,- sia chi è accolto sia chi è respinto – , il cancello dei centri di prima accoglienza e riconoscimento, se si fa eccezione per il sistema spraar,- che interessa solo una parte degli aventi diritto, non tutti , ed esclude per ovvi motivi tutti i respinti che comunque restano da abusivi nelle nostre città, – , per la enorme parte di tutti i 200 mila arrivati ogni anno esiste solo il disinteresse e l’abbandono a se stessi.
Tutto ciò a causa delle leggi permissive che andiamo denunciando da anni, e che consentono sia agli immigrati extracomunitari in possesso di un regolare permesso di soggiorno per poter rimanere in Italia,( il 5% circa di tutti gli arrivati) , sia a quanti vengono riconosciuti non aventi diritto e vengono “respinti” , consegnando un certificato di espulsione ma senza alcun rimpatrio, (il restante 95%), di rimanere comunque sul suolo nazionale pur nella impossibilità di poter provvedere a se stessi.
Ed è qui che inizia il degrado delle nostre città e delle nostre campagne. Basta andare in giro per rendersene conto.
Infatti, su indicazione di alcuni ospiti del CARA, venivamo indirizzati e raggiungevamo, a circa 200 metri di distanza all’esterno, una costruzione colonica diroccata, un autentico tugurio dove vige profondo degrado e che costringe chi ci vive a scegliere tra il lavoro nero nei campi, l’elemosina e l’accattonaggio, oppure delinquere, spacciare droga, sfruttare sessualmente le connazionali, quale unico metodo per poter sopravvivere. E questo vale per tutti gli immigrati, da Brindisi a Roma, da Milano a Palermo, ai quali questo paese non è in grado di offrire altro che diventare invisibili, vivere di stenti, o alimentare le fila della criminalità!
Altro che accoglienza! Altro che “salviamoli” !
Lo stato di degrado di queste persone, che qui convivono, dormendo, cucinando e lavandosi alla meglio all’aperto, espletando nei dintorni ogni genere di bisogni fisiologici, sommersi da tonnellate di spazzatura, non si riesce ad esprimere neanche attraverso la documentazione fotografica che abbiamo realizzato e che alleghiamo.
Poche settimane fa eravamo intervenuti presso la struttura commissariale del Comune di Brindisi per segnalare una situazione analoga, e nell’arco di 24 ore la pronta risposta del commissario aveva consentito lo sgombero e la bonifica con conseguente muratura dell’immobile occupato abusivamente, ma quello a cui abbiamo assistito ieri supera, se degrado può superare degrado, quanto segnalato in quella circostanza.
Assistere a tutto ciò non è degno di un Paese civile come il nostro, motivo per cui ribadiamo, oggi come sempre, la necessità di mettere un freno a questa insulsa forma di immigrazione, smodata e perfettamente inutile, cercando invece di accogliere nel migliore dei modi coloro che hanno tutti i diritti per poter mettere piede in Italia e rimanere, garantendo loro una vita decorosa e non il vergognoso degrado al quale li destiniamo.
Profetiche le parole di un senegalese, che dimora nel tugurio segnalato, rivolte al suo connazionale di origine Paolo Diop: “io neanche in Senegal stavo così male, se avessi saputo che sarei finito così, non sarei mai partito.”
L’immigrazione è un dramma per loro e un dramma per noi, aiutarli a casa loro, aiutarne tanti di più, significa aiutare anche noi.
Nel pomeriggio presso l’Hotel Nettuno, si è svolto il convegno dal titolo “Immigrazione e lavoro, emergenze per l’Italia”, nel corso del quale sono stati ribaditi i summenzionati concetti, uniti a quelli della difesa del lavoro italiano, del made in Italy, e dell’opposizione ad ogni vendita ulteriore di aziende italiane a paesi esteri e dalla delocalizzazione di impianti dall’Italia verso altre nazioni.
Cesare MEVOLI
Presidente Provinciale e Dirigente Nazionale
Movimento Nazionale per la Sovranità.