La Cisal Chimici, semmai ce ne fosse stato bisogno, apprende positivamente della ulteriore ed inevitabile sonora bocciatura inflitta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, oltre che da quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Consiglio Comunale di Brindisi rispetto la richiesta di riesaminare le autorizzazioni rilasciate a Edison per la realizzazione dell’oramai tanto vituperato Deposito di GNL
Ribadite dunque, ancora una volta, la correttezza e legittimità degli atti autorizzativi e la infondatezza di certe curiose perplessità che, considerata anche la recente relazione Censis a supporto della potenziale strategicità dell’opera, più che di merito sembrano essere tormenti politici e ideologici insieme.
I professionisti del No riesumano vecchi spettri di dubbia sussistenza quali torcia, inquinanti varie ed incompatibilità ferroviaria.
Argomentazioni deboli rispedite ai mittenti direttamente dal Governo.
La angosciante atmosfera politica del “no a prescindere” che, per il bene di Brindisi, speravamo di esserci lasciati alle spalle, pare aver ceduto posto alle nubi inquietanti dei tira e molla dei partiti politici, di cui questa nuova amministrazione ci sta, purtroppo e con professionismo raro, impartendo una emblematica lezione.
A nulla valgono le tantissime ed ataviche vertenze occupazionali sul nostro territorio, su cui oggi si aggiungono i disimpegni già dichiarati da ENEL ed i conclamati licenziamenti Lyondellbasell, già motivo di ulteriore emergenza occupazionale tra i diretti, per non parlare dei licenziamenti già in atto nell’indotto, su cui la politica cittadina farebbe bene ad informarsi per trovare adeguate soluzioni.
Come Organizzazione Sindacale sempre attenta alle necessità urgenti del mondo lavorativo, pur sorvolando sulle dinamiche politiche che ad oggi costringono Palazzo di Città ad una inspiegabile ed ambigua timidezza riguardo tutto questo, sentiamo il dovere di esprimere forte preoccupazione circa i pilateschi rimbalzi di responsabilità cui si assiste, scegliendo di fatto di non scegliere e, soprattutto, rischiando di condannare il territorio brindisino ad un sonno perpetuo.