L’arrivo del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) regolare di Ecologia Falzarano purtroppo non servirà a risolvere il problema dell’affidamento del servizio di raccolta di rifiuti nella città di Brindisi. I facili entusiasmi della azienda beneventana (e poi genovese), naufragano inesorabilmente sull’articolo 80 del Nuovo Codice degli Appalti e, in particolare, sul comma 6, che recita quanto segue: “Le stazioni appaltanti escludono un operatore economico in qualunque momento della procedura, qualora risulti che l’operatore economico si trova, a causa di atti compiuti o omessi prima o nel corso della procedura, in una delle situazioni di cui ai commi 1, 2, 4 e 5”.
In particolare, il comma 4 prevede che “Costituiscono gravi violazioni in materia contributiva e previdenziale quelle ostative al rilascio del documento unico di regolarità contributiva (DURC), di cui all’articolo 8 del decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali 30 gennaio 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 1° giugno 2015”.
E non è in alcun modo applicabile il seguito del comma 4 quando dice che “Il presente comma non si applica quando l’operatore economico ha ottemperato ai suoi obblighi pagando o impegnandosi in modo vincolante a pagare le imposte o i contributi previdenziali dovuti, compresi eventuali interessi o multe, purché il pagamento o l’impegno siano stati formalizzati prima della scadenza del termine per la presentazione delle domande”.
Ecologia Falzarano, infatti, ha avuto il Durc irregolare durante (e non in sede di presentazione delle domande) la procedura che non può in alcun modo definirsi conclusa prima della sottoscrizione del contratto. E il contratto non è stato sottoscritto proprio perché il Durc era irregolare a partire dal 29 marzo 2017.
Quindi la partita è definitivamente chiusa e l’Amministrazione Comunale di Brindisi deve guardare altrove per risolvere il problema rifiuti.
