Rita De Vito è tornata. Ma non nella sua veste di ex vice sindaco della città di Brindisi, bensì di dirigente scolastica del “Ferraris-De Marco-Valzani”. Un ruolo che l’ha resa molto nota anche al di fuori di Brindisi, per aver combattuto in prima linea, al fianco dei suoi studenti, per ottenere una risoluzione ai problemid ella sua scuola.
Oggi è tornata con un gesto clamoroso: ha diffidato l’Ente Provincia, attraverso il suo presidente Riccardo Rossi, “per violazioni delle disposizioni normative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Nell’atto di diffida, inviato anche al Prefetto, all’Asl, allo Spesal, all’Ispettorato del Lavoro ed ai responsabili interni per la sicurezza, Rita De VBito si rifa al rispetto dell’articolo 32 della Costituzione che recita testualmente: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Il tutto, in riferimento al freddo polare che si avverte nei plessi scolastici “Ferraris” di via Adamello e “Valzani” a San Pietro Vernotico durante l’espletamento dei corsi serali per adulti. La dirigente fa riferimento esplicito ai diritti inalienabili alla salute che non vengono garantiti dall’ente Provincia, deputato alla soluzione del problema. Il tutto, soprattutto dopo la comunicazione che il presidente della Provincia Rossi ha fatto diramare l’8 gennaio con cui ufficializza l’impossibilità a garantire l’accensione dei riscaldamenti durante le ore serali a causa della mancanza di risorse.
La De Vito ricorda che, in qualità di datore di lavoro, il dirigente scolastico ha l’obbligo morale, oltre che normativo, di tutelare la salute dei lavoratori (personale scolastico ed utenti). Il che non può avvenire con classi in cui la temperatura non supera i 10 gradi. Condizioni che la preside definisce giustamente “disumane”.
Da qui la diffida in autotutela all’ente Provincia, nella persona del suo presidente Riccardo Rossi, a voler provvedere all’immediato ripristino di condizioni ottimali degli ambienti scolastici negli orari pomeridiani, garantendo l’accesione dei riscaldamenti e tutelando, in tal modo, il diritto allo studio degli utenti dei corsi serali. La De Vito fa riferimento anche alla possibilità di ricorrere ad un piano di emergenza, considerato che si tratta di un periodo non superiore ai due mesi (freddo intenso), con l’utilizzo di parte dei 180mila euro che proprio la Provincia ha destinato al funzionamento amministrativo e didattico delle scuole di competenza della Provincia. La dirigente scolastica conclude stabilendo un termine di dieci giorni entro il quale dovrà essere risolto il problema. Diversamente, segnelerà il caso alle “autorità competenti”.