E’ MORTO IL PROF. DANILO CAPRIATI DEL CENTRO STARBENE. IL RICORDO PERSONALE DELLA NOSTRA COLLEGA

La notizia è quella che fa il giro della città in pochi minuti e che ha l’effetto dirompente di un pugno nello stomaco. E’ morto Danilo Capriati, il Prof, come lo chiamavano i suoi amici e gli affezionati del centro Kinesiologico Starbene del quale era Direttore. Il sogno realizzato al termine del percorso di studi. Danilo ha perso la sua battaglia, combattuta fino alla fine. Non era da molto che ci conoscevamo, meno di un anno, ma da subito mi sei entrato nel cuore coi tuoi modi gentili, discreti, il tuo sorriso rassicurante, il sorriso di una persona bella dentro e fuori, di una persona col cuore grande. E’ proprio così che ci siamo conosciuti. Lo scorso anno ero al banchetto per la raccolta delle iscrizioni al Tuffo di capodanno e tu, dove c’era da spendersi per gli altri c’eri sempre, lo hai fatto con tutti i mezzi e senza mai fartene un vanto, hai fatto quel bene che si fa ma non si dice, ma che di sicuro segna. Io me lo ricordo bene quel giorno di marzo quando in maniera discreta e lontano dagli occhi di tutti, mi consegnasti una busta con le donazioni raccolte in palestra, un gesto fatto con piacere sapendo che quei soldi avrebbero consentito a tante donne di effettuare un esame che salva la vita. Tu eri così, un ragazzo dal cuore infinitamente grande. Persino con il male che ti ststremava, hai fatto bene a chi era in difficoltà. In poche ore organizzasti una raccolta di beni di prima necessità per i terremotati e li consegnasti tu in prima persona per assicurarti che andassero nelle mani giuste. La notizia stamattina mi ha spezzato il cuore, anche se sapevo che le tue condizioni erano peggiorate, ma non si è mai pronti alla morte e ancora di più quando è una giovane vita ad essere spezzata. Scrivo questo mio ricordo personale con le lacrime agli occhi, ma è l’unica cosa che posso fare ora per te. Eri consapevole del tuo male, sapevi che non ti avrebbe dato scampo, me lo avevi scritto tra una peripezia e l’altra nel pronto soccorso. Eppure non ha mai mollato, amavi la vita come amavi scrivere poesie ed eri anche molto bravo, lo hai fatto anche da un letto d’ospedale. Ne conservo gelosamente una scritta lo scorso 20 ottobre, con una macchina da scrivere. Diverso anche in questo. “Tutta l’aria non si respira…tutto il tuo respiro non usarlo per questa aria. Respira dove l’aria ti ispira….” Ciao Danilo, caro amico di pochi mesi, avrei voluto viverti di più, ciao Prof.

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