Non c’è pace per il Natale brindisino 2018. Dopo le casette del Mercatino e le luminarie, adesso la polemica sui social riguarda l’installazione #BrantionTherapy, raffigurante un cervo-simbolo di Brindisi, che è stata realizzata dall’artista David Cesaria e poi collocata nei pressi di piazza Sottile De Falco.
A dire il vero, in tantissimi erano convinti che si trattasse di un omaggio dell’artista alla città. Lo aveva scritto proprio Ilaria Caravaglio anche su facebook, parlando esplicitamente di un “dono dell’artista”. E invece si scopre che questa installazione è costata 6.000 euro alle casse comunali. La conferma giunge dalla curatrice della mostra, la brindisina Ilaria Caravaglio, la quale è da ieri sera che polemizza su facebook con chi osa criticare la sceltqa dell’Amministrazione.
In particolare, il denaro speso sarebbe servito a questo (così come scrive la signora Caravaglio):
L’opera non esisteva…il progetto non esisteva…
I 5.000 euro includono infatti le seguenti voci:
– progetto e cachet artista
– progetto e cachet curatore
– produzione opera grande
– produzione maquette
– grafica
– tipografia
– stampa
– comunicazione
– “bottega temporanea” in via Tarantini 33 (in cui l’artista è a disposizione del pubblico mentre finisce di realizzare la maquette)
– e infine, ma solo infine, le due opere (grande e piccola) restano di proprietà della città… e non ci crederete ma, essendo l’artista seguito da più gallerie ed avendo un mercato ed una serie di collezionisti, anche queste installazioni hanno un valore! E non era scontato che restassero alla città poiché, come quasi sempre accade, le luminarie si noleggiano…quindi si spende per abbellire senza essere proprietari di nulla!
Insomma, facendo due conti facili facili, considerato il lavoro di 5 persone ed un’azienda di illuminotecnica, con un monte ore di lavoro PER PERSONA che oscilla tra le 5 e le 50 …
A me, in tutta onestà e senza polemica, non sembra affatto un furto…anzi…tutt’altro , dato che basta andare su internet per rendersi conto di quanto possano costare mediamente certe cose, soprattutto se ad eseguirle ci sono professionisti e non qualche improvvisato della domenica.
Insomma, è ormai chiaro che di gratuito non c’è stato proprio nulla, visto che oltre all’artista è stato pagato anche un cachet al curatore dell’installazione. Ma l’Amministrazione Comunale ha scelto in questo modo e noi rispettiamo il lavoro degli altri. Ciò che appare assolutamente inaccettabile, invece, è che la signora Caravaglio offenda i brindisini che non la pensano come lei. In un post, infatti, ha scritto (rispondendo a chi giudica negativamente questa spesa) “vorrà dire che l’anno prossimo realizzeremo luminarie a forma di pettole…e sicuramente tutti gioiranno”. Una battuta da cui sarebbe il caso che gli amministratori prendessero le distanze.
Volendo chiudere con una battuta, potremmo ricordare alla signora Caravaglio che, al momento, l’unica cosa che ha funzionato in questo Natale sono state proprio le pettole.