Tre anni e tre mesi di reclusione per Cesare Bove e il pagamento delle spese processuali, così si è espresso il 12 luglio scorso il Tribunale di Brindisi, presidente Domenico Cucchiara, disponendo la sentenza di primo grado per l’ex direttore Inps accusato di corruzione e minacce ai danni del successore perché “compiesse attività contrarie ai suoi doveri d’ufficio”. Bove, dal 2004, prima in qualità di vicario alla direzione Inps e poi direttore, avrebbe permesso il rilascio “facile” di Durc, certificati utili alla partecipazione a gare pubbliche e alla riscossione dei pagamenti degli appalti già vinti, alla ditta Colmec: attestati di regolarità contributiva rilasciati in assenza dei presupposti di legge perché la ditta in realtà aveva pendenze debitorie nei confronti dell’istituto di previdenza, e lo avrebbe fatto in cambio di favori, assunzione di un parente, e regali come abbonamenti alla stagione teatrale al Verdi e alla stagione sportiva della New Basket Brindisi, cui presidente allora era l’amministratore della Colmec, Antonio Corlianò scomparso a settembre del 2015.
Nella sentenza del tribunale ordinario del 12 luglio scorso Bove è stato condannato anche al risarcimento danni in favore delle parti civili, ovvero Inps, Tommaso Chimenti (il successore di Bove che venne ingiuriato e minacciato anche con violenza perché aveva scelto di collaborare con i pm) e Pietro Mingolla (uno dei tre funzionari Inps che come Chimenti avrebbe subito minacce). Provvisionale in favore di Mingolla di 5 mila euro. Inoltre, è stato condannato alla rifusione delle spese di lite che si liquidano in favore delle costituite parti civili per 3.870 mila euro, oltre ai rimborsi forfettari del 15% Iva e Cap.
L’Inps quale parte civile ha chiesto la liquidazione dei danni d’immagine, che secondo la loro quantificazione ammonterebbe a 250 mila euro.