Stamattina, quando sono arrivate le forze dell’ordine, nel dormitorio di via Provinciale San Vito gli ospiti immigrati erano ben 241. Il tutto, a fronte di una capienza di 80/90 unità. Le operazioni di sgombero sono durate per ore ed ore e non sono mancati momenti di tensione, soprattutto quando il personale della Multiservizi e di Ecotecnica ha rimosso reti e materassi, oltre a portar via tutto ciò che si trovava all’interno della struttura e non apparteneva a chi sarebbe potuto rimanere. Con il passare dei minuti e delle ore, però, la tensione è salita in quanto non sono state individuate soluzioni praticabili per la notte e per i prossimi giorni. C’è una disponibilità della Questura a valutare la possibilità di utilizzare il CARA di restinco, ma per non più di una ventina di persone. Poi c’è la sede della Casa del Popolo, messa a disposizione dalle forze di sinistra che ne sono responsabili. Ma è chiarissimo che molti ormai ex ospiti del dormitorio resteranno al freddo. Al momento, infatti, non c’è una ordinanza sindacale che disciplina quanto dovrà avvenire, così come non ci risulta ci sia un intervento della Prefettura (Brindisi non ha ancora un prefetto in carica dopo la partenza di Valenti). Si ha netta l’impressione, insomma, che la situazione possa sfuggire di mano.
Intanto intorno alle ore 17 nel dormitorio è arrivato anche il sindaco Rossi, insieme al presidente del Consiglio Cellie e ad alcuni assessori.
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