Ancora una volta la città di Brindisi si gira dall’altra parte per non vedere ciò che accade sotto il suo naso. Il riferimento è al Dormitorio di via Provinciale San Vito, un luogo in cui avviene proprio di tutto. L’ex sindaco Consales, appena eletto, tenne fede ad un impegno assunto in campagna elettorale e smantellò il vecchio capannone per renderlo abitabile. Gli immigrati furono trasferiti provvisoriamente in una vecchia scuola del rione Perrino e nel Dormitorio furono realizzati due blocchi di bagni con docce e lavabi e ottanta posti letto, separati tra loro e dotati di armadietti e comodini. Sparirono prolunghe e fornelli, mentre nel grande ingresso furono realizzate delle postazioni per la ricarica dei telefonini. Furono montati dei televisori ed anche un impianto di riscaldamento. Insomma, la struttura, nuova, avrebbe potuto rappresentare un fiore all’occhiello per una città dell’accoglienza come Brindisi. Ma i problemi cominciarono immediatamente. La Caritas decise di non occuparsi più della gestione e quindi il Comune diede vita ad un bando pubblico per trovare una cooperativa che, con le poche risorse disponibili avrebbe dovuto occuparsi dell’assistenza e della guardiania.
Ma per far andare avanti le cose in maniera accettabile sarebbe stato necessario l’aiuto di tutti. Ed invece il Comune di Brindisi, ieri come oggi, è stato lasciato da solo ad occuparsi di questa patata bollente. A nulla sono valse le ripetute richieste di intervento rivolte alle forze dell’ordine, così come gli appelli al Prefetto. I volontari, infatti, non potevano farcela da soli ad impedire che si intrufolassero altre decine di immigrati, oltre gli ottanta stabiliti. E il Comune, come è noto, dispone solo della polizia municipale che termina il servizio in tarda serata. Quindi la notte quel dormitorio era ed è terra di nessuno.
A fronte di una capienza di 80 posti, pertanto, adesso all’interno ci sono oltre duecento immigrati. Nessuno controlla se sono regolari o clandestini. E sono spariti anche volontari e sindacalisti che dicevano e dicono di volersi occupare del sostegno all’immigrazione. Anche loro, come tanti, fanno finta di nulla, si girano dall’altra parte.
Adesso, in tutta fretta, la patata bollente della guardiania e delle pulizie è stata data alla Multiservizi, la tanto vituperata società partecipata (che però va a risolvere sempre i problemi più scottanti, di cui nessuno vuole occuparsi). Ma il primo sopralluogo è stato devastante. Gli operatori della BMS non possono farcela da soli. La struttura versa in condizioni igienico-sanitarie da terzo mondo. Occorre che intervengano l’Asl e le forze dell’ordine.
Senza decisioni drastiche per riportare il numero al di sotto dei cento e per disciplinare la vita all’interno del Dormitorio, quella struttura continuerà a rappresentare una bomba pronta per esplodere.
Ecco perché è giunti il momento perché ognuno si assuma le sue responsabilità.