ll 19 dicembre il Consiglio di Stato si esprimerà su una situazione pericolosa e irragionevole:
distanza dei binari dal Deposito GNL di Edison
Il 19 dicembre si svolgerà presso il Consiglio di Stato a Roma l’udienza che esaminerà il merito del
contenzioso amministrativo fra Autorità di Sistema Portuale Mare Adriatico Meridionale e il
Consorzio ASI di Brindisi, con riferimento al deposito costiero di GNL di Edison SpA.
L’oggetto è la legittimità del Consorzio ASI di pretendere il rispetto delle leggi riguardanti le
distanze di sicurezza da applicare, fra rete ferroviaria e deposito costiero.
Le scriventi associazioni confermano in pieno, il sostegno alle tesi espresse dal consorzio ASI di
Brindisi, che sono state anche evidenziate nelle diverse manifestazioni delle associazioni e
nell’esposto trasmesso alla Procura di Brindisi.
Più volte, è stato sottolineato che non solo sono state ridotte le distanze fra linea ferroviaria e
scalo intermodale, da un lato, e il deposito costiero, dall’altro, ma con altrettanta chiarezza è stato
evidenziato che una condotta di gas passa addirittura sotto i binari e che l’intera area del deposito,
le torce e lo stesso impianto rappresentano un grave rischio di incidente rilevante in un territorio
che ospita altri UNDICI impianti a rischio di incidente rilevante.
Il drammatico incidente nel deposito carburanti di Eni a Calenzano, rende ancora più allarmante la
presenza del deposito costiero di GNL in un’area strategica del porto, deposito dove andrebbero a
rifornirsi le autobotti, vicino anche al deposito di carburanti di Brundisium SpA che, assurdamente,
si vorrebbe realizzare e per il quale l’Ente portuale ha modificato il proprio parere da negativo –
precedentemente espresso – a positivo (come quello di Calenzano pur più piccolo). E ambedue
sarebbero a loro volta non distante da quello di GPL dell’IPEM.
Con più forza, quindi, si ribadisce la pericolosità del deposito costiero di GNL e del vicino deposito
di carburante, progettati e da rigettare, riaffermando che, con decisione e urgenza, va reso
efficiente e operativo lo scalo intermodale fra linea ferroviaria e navi.
La logistica portuale, da collegare allo scalo intermodale, produrrebbe non meno di 750 posti di
lavoro, a fronte dei 28 posti diretti che garantirebbe il deposito costiero, con l’effetto, oltretutto,
di tagliare qualsiasi altra attività in un’area così delicata, strategica ed importante del porto.
Brindisi 17 dicembre 2024
Italia Nostra Brindisi, Legambiente Brindisi, WWF Brindisi, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, No al
Carbone, Puliamoilmare Brindisi, Associazione “Vogatori Remuri Brindisi”, Fondazione Tonino Di
Giulio