Domani, Martedì 25 ottobre 2016 a partire dalle ore 19 la Taberna Libraria di Latiano ospiterà la presentazione del libro dal titolo “Enzo Tortora – Lettere a Francesca” (Pacini Editore).
È l’evento di apertura della rassegna “Cultura, Spettacolo e …”, l’ormai consolidata serie di appuntamenti con la conoscenza, organizzati dalla Taberna Libraria di Latiano in collaborazione con Centro Studi Meridiana e De Vivo Home Design di Latiano e patrocinata con grande entusiasmo dell’Amministrazione Comunale di Latiano e di Francavilla Fontana.
Nell’occasione sarà presente l’autrice dell’opera, la compagna di Enzo Tortora, Francesca Scopelliti che con questo libro, pubblicato a quasi 30 anni dalla morte del conduttore televisivo, consegna alla memoria degli italiani una selezione delle lettere che il celebre giornalista le scrisse dall’inferno del carcere.
Arrestato nel 1983 per associazione camorristica e spaccio di droga, Enzo Tortora, star amata da decine di milioni di italiani, vive in quei giorni l’incubo di una giustizia ferma al Medioevo e promette di battersi fino all’ultimo non soltanto per affermare la sua estraneità alle accuse ma anche per denunciare le aberranti condizioni di vita dei detenuti. Promessa mantenuta: Enzo Tortora diventerà di lì a poco il grande leader politico della battaglia per una giustizia giusta, culminata con la vittoria schiacciante (poi tradita dal Parlamento) del referendum per la responsabilità civile dei magistrati.
Aprendo questo libro si può sentirete l’urlo di un innocente straziato dall’assenza di diritto e di verità. Leggete queste lettere: traboccano di incredulità e indignazione, ma anche di dolcissimo amore per la sua Francesca. Scoprirete così di non poter restare indifferenti alle parole – purtroppo ancora attuali – di un detenuto dalla coscienza limpida e libera che lancia la sua accusa a magistrati prigionieri di un teorema giudiziario e a giornalisti corrivi con la Procura di Napoli, ingabbiati dal pregiudizio e dalla malafede.
Il volume nasce dall’incontro di Francesca Scopelliti e della Fondazione Enzo Tortora con l’Unione delle Camere Penali Italiane e si propone come uno strumento utile a continuare la straordinaria battaglia politica che un uomo retto e coraggioso ha combattuto fino all’ultimo insieme al suo Partito radicale per l’affermazione della responsabilità civile dei magistrati, della terzietà del giudice, della separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante nonché della cultura di un processo penale che non venga inquinato dal circo mediatico-giudiziario.