Disturbi comportamento alimentare, Pagliaro chiede audizione: “In Puglia mancano strutture pubbliche per ricovero casi gravi”
Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de ‘La Puglia Domani’.
“I disturbi del comportamento alimentare sono malattie devastanti della mente e del corpo, che annullano chi ne soffre e chi gli sta accanto. In Puglia non ci sono strutture residenziali pubbliche dedicate al trattamento dei casi più gravi, quelli in cui è necessario il ricovero. Le famiglie di questi pazienti, sole e impotenti di fronte alla malattia, sono costrette ad affrontare lunghi e gravosi viaggi della speranza. Il paradosso è che la Regione paga dai 250 ai 350 euro al giorno per il ricovero di ciascun paziente fuori dalla Puglia, ma non s’impegna ad aprire residenze terapeutiche riabilitative sul territorio. E, nei casi di emergenza urgenza medica o psichiatrica, si fa ricorso a ricoveri inidonei presso i reparti di medicina interna, pediatria o psichiatria-neuropsichiatria infantile delle strutture ospedaliere regionali.
Ho ascoltato i racconti strazianti di padri e madri distrutte da questa situazione, e per sollecitare la Regione a rispondere a questo preciso bisogno assistenziale ho richiesto un’audizione in terza Commissione, per mettere a confronto gli assessori alla Sanità e al Welfare, Lopalco e Barone, e il capo dipartimento Promozione della Salute, Montanaro, con i portavoce delle associazioni che si occupano di DCA.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Italia si registra una preoccupante escalation di questi disturbi: oltre 8.500 nuovi casi all’anno, con progressivo abbassamento dell’età in cui si manifestano i primi sintomi.
Ecco perché, accanto alle strutture ambulatoriali che prestano assistenza nei casi meno gravi e non cronici, senza altre patologie mediche o psichiatriche, servono centri residenziali che accolgano i pazienti più seri.
In audizione ci aspettiamo un quadro chiaro sugli indirizzi del Governo regionale per offrire adeguata assistenza sul territorio alle persone affette da DCA, in particolare nei casi gravi e cronici che richiedono il ricovero, perché un problema così grave e sempre più diffuso merita attenzione e cura speciali”.