(m.c.) – Conosciamo bene il sindaco Riccardo Rossi. Di lui si può discutere su tutto, certamente non della sua onestà intellettuale e della volontà di “fare politica” alla luce del sole. Lo ha urlato per anni dai banchi dell’opposizione, stigmatizzando cambi di casacca ed esecutivi che cambiavano fisionomia ogni sei mesi. A volte lo ha anche detto: maggioranze che si tenevano in piedi per chissà quale interesse recondito, tanto da rinunciare senza pensarci troppo a ragioni di coerenza e di appartenenza politica.
Proprio pensando a quel Rossi oggi siamo nelle condizioni di poter chiedere di più, consapevoli del fatto che il “palazzo” che immagina l’attuale sindaco deve essere ancora più trasparente di quelli del passato. Ed allora, il primo cittadino ci spieghi cosa è realmente accaduto, tanto da dover dimissionare il vice sindaco dopo meno di quattro mesi. Su cosa hanno litigato assessori, consiglieri e militanti del PD con la preside De Vito? Il problema non è di poco conto: chiarire tutto questo servirà ad allontanare nuvole e ombre che rischierebbero di rendere il “palazzo” di Rossi meno trasparente. Certo, qualcuno potrebbe non gradire il fatto di dover mettere in piazza le ragioni del dissenso, ma Rossi è il sindaco del cambiamento e quindi – ne siamo certi – lo farà senza esitazioni.