Dimensionamento scolastico – una nota di “Azione”

Le polemiche di queste ultime ore sul “piano provinciale di ridimensionamento scolastico”
stanno davvero mortificando il mondo della scuola ridotto a terreno di scontro e
strumentalizzazione politica.
Appare evidente che se poche risorse ci sono e se si ha la necessità di “ridimensionare” lo si
deve innanzitutto ad una legge di bilancio del centrodestra, che non prevede nuove risorse e
dedica all’Istruzione solo un singolo articolo finalizzando a un pesante dimensionamento
della rete scolastica in tutto il territorio nazionale, con conseguenti tagli di posti di lavoro per
Dirigenti Scolastici e personale ATA. Appare evidente che gli annunciati interventi a livello
governativo da parte dell’On. d’Attis dovevano essere fatti molto prima e non ora, soltanto e
specificatamente a favore di un Comprensivo della sua città.
Va ricordato, inoltre, che in sede di redazione del piano di ridimensionamento le norme
prevedono più momenti di condivisione e concertazione. Per tale motivo non ci spieghiamo
la posizione del Comune di Brindisi che avrebbe avuto tutto il tempo e gli strumenti per
formulare proposte risolutive e determinanti per la valorizzazione ed il potenziamento sotto
tutti gli aspetti, logistici, strutturali, organizzativi e didattico educativi, di una nuova rete di
Istituti Comprensivi nel capoluogo.
Nel merito della questione, si può osservare che il nuovo piano di dimensionarnento
certamente difende l’offerta formativa delle scuole interessate, offerta che un Istituto
omnicomprensivo ad indirizzo europeo che parta dalla scuola dell’infanzia per finire con il
conseguimento del diploma di scuola secondaria, riuscirebbe difficilmente a trovare
competitor sul piano della progettualità e delle risorse economiche finalizzate al
potenziamento delle attività didattiche e degli strumenti a finalità educativa e formativa. Il
timore che aleggia tra le famiglie degli utenti delle classi a indirizzo europeo che riguarda
spostamenti di sede e di insegnanti di fatto è infondato. Nero su bianco, il dimensionamento
prevede solo il cambiamento della sede della segreteria e della dirigenza per le scuole
accorpate. Qualsiasi altro spostamento sarebbe contrario alle norme vigenti in materia di
diritto delle famiglie, scelta della sede scolastica per viciniorità o comodità e in merito al
diritto indiscusso dei docenti di titolarità nel plesso e nella classe in cui già lavorano. Nessun
docente può essere sostituito da un altro senza infrangere il sacrosanto diritto di continuità
sancito nel CCNL dei lavoratori della Scuola. Inoltre, meraviglia il fatto che in una nota
riportata a piè di pagina nella Delibera Regionale sul dimensionamento, il parere dell’ IS sia
quello di accorpare tutto l’IC Centro all’Istituto superiore Fermi Monticelli (parere che, se
fosse stato avallato, avrebbe di fatto fatto perdere la totale autonomia all’IC Centro che
sarebbe stato tutto accorpato all’Istituto Superiore) mentre si ha da ridire se le sole classi ad
indirizzo europeo (149 alunni) vengano unite insieme alle scuole del Rione Paradiso. Qual è
la differenza, posto che ogni realtà scolastica cittadina rappresenta con orgoglio una
eccellenza?
Ciò che va ribadito con forza è proprio questo: l’offerta formativa non sarà penalizzata e
chiunque parli di “cancellazioni” e depotenziamenti forse ignora che l’IC Centro perde sì 149
alunni, ma ne acquisisce oltre 150 accorpando le scuole di Tuturano. Allo stesso modo, si
garantirebbe alle scuole del Paradiso l’integrazione in un più ampio e ricco contesto
educativo. Da questi accorpamenti tutte le scuole interessate possono trarre solo
giovamenti, integrandosi tra loro ed evitando che alcune restino relegate a realtà ritenute a
rischio di impoverimento culturale e di dispersione scolastica. In parole povere, le sezioni
europee ubicate in centro non vengono assolutamente toccate: restano nell’odierna sede e
con i loro insegnanti. Concretamente nulla cambia per la Scuola Europea dell’Infanzia,
Primaria e Secondaria di primo grado, mentre le scuole di Tuturano e Paradiso uscirebbero
da contesti scolastici isolati e periferici per entrare a fare parte di realtà più diversificate,
avvantaggiare scambi, collaborazione e cooperazione al fine di creare vere e proprie
comunità di ampio respiro culturale, progettuale e in linea con le direttive sulla formazione
del Cittadino indicate dall’Unione europea che chiede l’apertura dei confini scolastici alle
realtà circostanti per il raggiungimento delle competenze attese da una cittadinanza europea
attiva e di pari livello culturale e educativo.
AZIONE Brindisi

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning