Di Summa, due esemplari di Ficus magnolioides nell’elenco regionale degli Alberi Monumentali

Due esemplari di Ficus magnolioides, che si trovano nel giardino interno dell’ex ospedale Di Summa a Brindisi, sono stati inseriti ufficialmente nell’elenco degli “Alberi Monumentali della Regione Puglia”.

Il riconoscimento è arrivato a seguito della richiesta effettuata dall’Area Gestione Tecnica della Asl Brindisi alla Regione Puglia – Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale e ambientale. La determina regionale, in ottemperanza alla Legge nazionale numero 10 che istituisce l’elenco degli Alberi Monumentali d’Italia (AMI), definisce e tutela queste due specie che hanno tutte le caratteristiche di monumentalità.

“Oggi, ufficialmente – commenta il direttore generale Maurizio De Nuccio – possiamo affermare che anche la città di Brindisi ha due monumenti viventi che, come tali, hanno bisogno di essere tutelati ma soprattutto ammirati. A differenza di opere scultoree, dipinti e tutto ciò che è ritenuto un monumento statico, questi due alberi sono in continua evoluzione, dinamici. Oltre ad espletare le funzioni utili alla vita degli uomini, ne sono una metafora: essi rappresentano, infatti, la solidità, la perseveranza, la voglia di libertà di crescere ed espandersi’.

Si tratta di due grandi esemplari, con età stimata intorno ai 100 anni, di alberi sempreverdi appartenenti alla famiglia delle Moraceae. È una pianta tipica delle foreste pluviali ed è conosciuta anche come “albero strangolatore”, in quanto si accresce in forma di rampicante epifita e spesso le sue radici si propagano attorno al tronco dell’ospite soppiantandolo. Ha un caratteristico aspetto esotico dovuto anche allo sviluppo, dai suoi rami, di radici aeree che arrivano sino al terreno formando, talvolta, dei “pilastri” veri e propri utili al consolidamento dei grandi rami.

In Italia si contano numerose specie monumentali, soprattutto in Sicilia e a Palermo, dove c’è un esemplare piantato nel 1864 e ritenuto dall’Accademia dei Georgofili, con i suoi 10 mila metri cubi di chioma fogliare, il più grande albero d’Europa.

Il direttore generale De Nuccio sottolinea che “la Asl, in quanto proprietaria dei terreni su cui si trovano gli alberi, è davvero lieta di questo riconoscimento. I due esemplari, però, sono patrimonio dell’umanità: presto organizzeremo iniziative per far conoscere alla cittadinanza la presenza di questi monumenti”.

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