DEPUTATI BRINDISINI M5S, PRIMA RIUNIONE IN PARLAMENTO. BOZZETTI: “GRANDE SUCCESSO PER TUTTA LA PUGLIA, TERRITORIO FINALMENTE RAPPRESENTATO”

Prima uscita ufficiale da deputati per i tre neo-eletti parlamentari 5 Stelle del territorio brindisino: l’appena ripescata Valentina Palmisano con Giovanni Luca Aresta e Anna Macina, tutti e tre avvocati. Salgono così, e definitivamente, a 43 gli eletti in tutta la Puglia in questa ultima tornata elettorale per il MoVimento 5 Stelle. Si sono incontrati con il resto dei deputati grillini e i Luigi Di Maio, alle 11 e 30 di questa mattina, nell’auletta dei gruppi di Montecitorio per la prima assemblea della forza politica nella XVIII Legislatura.

“E’ un grande risultato per tutta la Regione quello del MoVimento che ha visto ben 43 candidati su 46 vincere queste elezioni politiche. Finalmente il nostro territorio sarà adeguatamente rappresentato in Parlamento” ha commentato il portavoce e consigliere regionale dei pentastellati, Gianluca Bozzetti. In tutto sono 227 gli eletti alla Camera nelle fila dei 5 Stelle e a rappresentare i territorio brindisino sono 3 alla Camera, i già citati deputati, e Patty L’Abbate, al Senato. I senatori, invece, si sono incontrati ieri. “Avevamo già raggiunto un buon risultato, sia alla Camera che al Senato, prima di ricevere la notizia dell’ingresso di Palmisano tra le fila dei deputanti per questa nuova legislatura, poi ieri la bella notizia. Non ci sono davvero precedenti per il territorio brindisino, nessuna altra forza politica prima aveva potuto contare su tanti rappresentati parlamentari” ha aggiunto soddisfatto Bozzetti. “Il peso che i nostri deputati avranno sulle scelte di governo sarà fondamentale per far sentire, finalmente, la voce dei nostri concittadini e non dover subire più decisioni calate dall’alto e lontane dai veri bisogni del territorio. Senza contare – conclude il consigliere regionale – che si tratta di professionisti della società civile che porteranno una ventata di aria nuova in politica, diversa dal vecchio modus operandi a cui le altre forze ci avevano abituati”.

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