Deposito Edison – Gli ambientalisti inviano una lettera aperta ai consiglieri comunali

LETTERA APERTA AI CONSIGLIERI COMUNALI DI BRINDISI

INVITO ALLA CITTADINANZA

Cosa lasceremo ai nostri figli? Dipende solo da noi!

            Gentilissimi Consiglieri, il prossimo 14 maggio siete chiamati a discutere in consiglio la mozione con cui si chiede che il Comune si costituisca ad adiuvandum per sostenere la ragioni del Consorzio ASI nel giudizio proposto dall’Autorità di Sistema Portuale MAM presso il TAR del Lazio.

                L’argomento in discussione è estremamente importante per il futuro della città e, come ben sapete, viene seguito da tempo e con estrema attenzione dalla cittadinanza.

                Il 19 giugno, presso il Tar del Lazio, non si discutono semplicemente competenze istituzionali, ma la legittimità degli atti con le norme vigenti riguardanti le distanze di sicurezza fra la rete ferroviaria e il deposito/rigassificatore costiero.

                È in discussione il futuro della città e quello del suo porto: il Deposito costiero di GNL non consentirebbe lo scalo intermodale e il traffico merci da navi a rete ferroviaria e comprometterebbe pesantemente lo sviluppo della logistica e delle sue notevoli ricadute economiche sul territorio brindisino.

                Oltretutto è stato lo stesso Ente portuale che nel 2019 ha chiesto e ottenuto di sottoscrivere con Rete Ferroviaria Italiana e Consorzio ASI il contratto di raccordo riconoscendo, di fatto, che tutte le opere sono collaudate e perfettamente funzionanti.

                Il progetto di Edison riconosce l’incompatibilità fra deposito costiero e la rete ferroviaria e, incredibilmente, prevede addirittura che una condotta di Gnl passi sotto i binari.

                Il sindaco  Giuseppe Marchionna, lo scorso 7 maggio, intervenendo all’evento “Il lavoro per la partecipazione e la democrazia”, organizzato dalla Diocesi nell’ambito del Progetto Policoro, ha legato l’idea di lavoro alla candidatura di Brindisi a “Capitale Italiana della cultura 2027” e ha detto che post-industria ed economia della conoscenza saranno al centro della candidatura e ha ribadito che «noi vogliamo lasciare ai nostri figli una città migliore di quella che abbiamo vissuto nell’era dell’industrializzazione selvaggia». Asserire che tale scelta è “coerente con la visione dell’Autorità di Sistema” e in pratica con la gestione portuale a Brindisi, significa essere fuori dalla realtà, vivere in un altro universo, neanche parallelo.

                Siamo perfettamente d’accordo con questa volontà espressa dal primo cittadino, per questo troviamo incomprensibile non fare tutto il possibile per evitare gli errori del passato e gli scempi che si vogliono ancora commettere. Infatti, il porto deve essere al centro della candidatura di Brindisi quale città italiana della cultura per il 2027, non sono più ammissibili scelte sbagliate e di pura speculazione come quella dei depositi costieri.  Tali impianti contrastano gravemente con gli obiettivi della candidatura, con l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e con quanto richiesto perché sia riconosciuta l’Appia e il centro storico quale bene dell’UNESCO.

                Noi seguiremo con attenzione il Consiglio comunale del 14 maggio e chiediamo alla cittadinanza tutta di essere vigile e di seguire il suo svolgimento. Se si vuole essere parte attiva nelle scelte, è indispensabile la partecipazione, come è già stato dimostrato.

                Chiediamo ad ognuno di voi di rispondere alla propria coscienza di cittadini prima che alla propria appartenenza politica. Come abbiamo già detto la candidatura a “Capitale italiana della cultura” richiede scelte conseguenti e coerenti con l’obiettivo.

Brindisi, 9 maggio 2024

Italia Nostra Brindisi, Legambiente Brindisi, WWF Brindisi, Medicina Democratica, A.C.L.I. Provinciali Brindisi, Fondazione “Tonino di Giulio”, Medici per l’Ambiente, ANPI Brindisi, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Salute Pubblica, No al Carbone, Puliamoilmare Brindisi, Associazione “Vogatori Remuri Brindisi

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