Sulla vicenda della legge di accorpamento delle Camere di Commercio (legge 124/2015 e decreto legislativo 219/2106) finalmente un pronunciamento importante da parte del Tar del Lazio. I giudici amministrativi, infatti, hanno stabilito, con apposita ordinanza, che dovrà essere la Corte Costituzionale a stabilire se legge e decreto sono conformi al dettato costituzionale. Su una riforma così importante, insomma, non poteva bastare un semplice parere della conferenza Stato-Regioni, ma sarebbe stata necessaria una sostanziale condivisione.
Tutto questo, di fatto, blocca il processo di accorpamento e quindi vengono confermate le ragioni esposte nei ricorsi presentati dalle Camere di Commercio di Brindisi, Pavia, Rieti, Terni, Massa e Crotone.
E’ evidente che, proprio a fronte di questo importante pronunciamento del Tribunale amministrativo, il Governo non può restare a guardare e quindi deve bloccare a tutti gli effetti la riforma, ridando piena legittimità all’operato di tutti gli enti camerali italiani.
Ed è altrettanto urgente accelerare la discussione sulle proposte di legge con cui si ridisegnano ruolo e competenze delle stesse Camere di Commercio, la cui importanza risulta strategica per un rilancio del comparto produttivo del nostro Paese.
In tal senso, solleciterò una serie di iniziative parlamentari da parte di Forza Italia.
On. Mauro D’Attis (Forza Italia)