Vittoria lampo di un risparmiatore contro la Banca Popolare di Vicenza.
L’Autorità Giudiziaria, infatti, al termine di un processo durato solo quattro mesi, ha sancito la nullità del contratto di acquisto di azioni per difetto di forma, non essendo lo stesso stato sottoscritto dal legale rappresentante della banca, condannando l’Istituto di credito a restituire la somma investita, pari ad € 31.293,00, oltre interessi.
“Un precedente fondamentale che potrà essere utilizzato non solo per tutelare i possessori di Banca Popolare di Vicenza ma anche quelli di altre banche in crisi quali, ad esempio, Veneto Banca” affermano l’avv. Emilio Graziuso del Foro di Brindisi e l’avv. Giovanni Franchi del Foro di Parma (che ha seguito in giudizio l’azionista) che da anni collaborano nella tutela in tutta Italia delle vittime del c. d. risparmio tradito.
Il provvedimento “merita di essere ricordato – spiegano i due legali – non solo perché è il secondo a livello nazionale a riguardare azioni della Banca Popolare di Vicenza ma la sua particolarità sta nel fatto che è stato ottenuto con il procedimento abbreviato previsto dagli articoli 702 bis e seguenti del codice di procedura civile. Si tratta, infatti, di una vera e propria vittoria lampo: il provvedimento del Tribunale è stato pronunciato solo quattro mesi dopo l’inizio del giudizio”