Da oggi si apre un nuovo capitolo di storia nel libro del diritto di famiglia.Nel 2006 timidamente si era parlato di affido condiviso nella legge 54 del ,legge che e’ stata ben poco applicata in questi anni.Nel 2006 si parlava timidamente che il giudice nei casi di separazione e divorzio poteva avvalersi di esperti per aiutare le persone in crisi nella fase di separazione.Oggi con il ddl Pillon si parla di riconoscimento giuridico della figura del Mediatore familiare e della obbligatorietà di tale istituto.In qualità di esperta in Mediazione Familiare ritengo che con il contributo di tutti questo ddl del senatore Pillon ha tutti i numeri per garantire una svolta epocale nel diritto di famiglia anche se ci sono delle criticità che vanno studiate, riformulate e condivise.Comincio con il dire che la figura professionale del Mediatore familiare non e’ assolutamente una nuova professione.Ci sono Mediatori familiari in Italia da più di venti anni io stessa svolgo questa bellissima professione da 15 anni e come me e mio marito e molti nostri colleghi in tutta Italia.Per diventare Mediatori familiari occorre iscriversi a master biennali dove si studiano le materie di diritto ,psicologia ,tecniche di Mediazione Familiare,sociologia ,gestione del conflitto e delle emozioni.A conclusione del biennio al superamento degli esami ci si può iscrivere ad associazioni Nazionali in Mediazione Familiare.La formazione del Mediatore familiare deve essere costante e continua.Questo sfata un punto del DDL Pillon in cui evince che avvocati con 10 cause di separazione possono diventare Mediatori di diritto.Qui il senatore Pillon confonde la Mediazione Familiare con la Mediazione civile che sono due istituti completamente diversi dove nella mediazione familiare il titolo si consegue dopo aver svolto 300 ore di lezione in aula più 60 ore di tirocinio in centri di Mediazione Familiare, mentre nella mediazione civile occorrono 50 ore di formazione.Cio’ che affermo credo non abbia bisogno di commenti.Tutti gli altri punti del DDL verranno discussi nelle opportune sedi di confronto.In merito alla mediazione familiare obbligatoria a mio avviso e’ importante si la Mediazione Familiare obbligatoria ma al primo incontro informativo.E’ opportuno che le persone che attraversano un conflitto che vivono la fase di dolore della propria vita siano a conoscenza che oltre al percorso legale c’è l’opportunità di un percorso parallelo che può abbassare la soglia della loro conflittualità e che grazie alla figura professionale del Mediatore familiare si puo’ ritrovare una comunicazione non distruttiva ,accusatoria di difesa ma positiva di accoglienza e condivisione finalizzata esclusivamente alla tutela del superiore interesse dei propri figli coinvolti nel conflitto e che aiuta la coppia a saper condividere e a far prevalere nelle persone la responsabilità genitoriale. Attendiamo fiduciosi l’esito delle consultazioni.Lancio un appello a tutti i professionisti che si occupano di diritto di famiglia.: colleghi cari in questa fase delicata mettiamo da parte i personalismi e concentriamoci sulla possibilità che una riforma del genere possa agevolare l’avvento di un cambiamento di cultura rispetto alla separazione e al divorzio.Per onestà intellettuale lo dobbiamo per rispetto e nella massima tutela dei figli che, alle condizioni attuali ,subiscono la separazione dei propri genitori con grave pregiudizio del loro sacrosanto e universale diritto alla serenità.Ad alcuni avvocati vorrei ricordare che il diritto di famiglia non e’ solo separazione e divorzio……..ad alcuni psicologi,psichiatri vorrei ricordare che non e’ deontologicamente corretto patologgizzare tutto…….ad alcuni assistenti sociali ,CTU ecc di mettere coscienza e valutare caso per caso prima di esprimere pareri…E per finire ad alcuni giudici…..auguro buon lavoro……..
Dott.ssa Teodora Tiziana Rizzo
Mediatrice Familiare e penale
Presidente Nazionale INAMEF
